Piscina a Revò, «siamo scocciati»

Due anni fa il Comune di Revò aveva messo a disposizione dell'allora neonata Comunità di valle gli oltre 5 milioni di euro di finanziamento provinciale per la nuova piscina, affinché venisse proposta una soluzione il più possibile condivisa. Che ancora non è arrivata. Entro breve, sempre Revò potrebbe ripensarci

di Andrea Bergamo

Due anni fa il Comune di Revò aveva messo a disposizione dell'allora neonata Comunità di valle gli oltre 5 milioni di euro di finanziamento provinciale per la nuova piscina, affinché venisse proposta una soluzione il più possibile condivisa. Che ancora non è arrivata. Entro breve, sempre Revò potrebbe ripensarci.
«Siamo delusi e scocciati. Aspetteremo ancora per poco» ha affermato la sindaco Yvette Maccani in apertura della seduta del consiglio comunale, dove l'altra sera sono intervenuti il presidente della Comunità val di Non Sergio Menapace e l'assessore competente Walter Clauser.
I due rappresentanti dell'ente intermedio hanno assicurato che l'indicazione della giunta della Comunità sul posizionamento del centro natatorio sarà presentata in conferenza dei sindaci presumibilmente entro Natale. In quell'occasione gli amministratori delle 38 municipalità anauni saranno chiamati ad impegnarsi anche dal punto di vista finanziario. «Se gli altri Comuni non saranno disponibili a partecipare, il Consorzio piscina (che Maccani presiede e che coinvolge anche i Comuni di Romallo e Cagnò, ndr) si riterrà libero da ogni vincolo» ha affermato la prima cittadina.
«Quello relativo all'acquaticità è un argomento complesso per la val di Non, perché coinvolge più realtà» ha evidenziato il presidente, ricordando i progetti di Ronzone, delle Plaze di Taio, della Terza Sponda e di Cles. «Ora i tempi sono stretti, perché entro marzo 2014 vanno riprogrammate le opere già finanziate, o si rischia di dover restituire il contributo alla Provincia» è stato il commento di Menapace, che ha annunciato: «A livello di maggioranza stiamo per definire un atto di indirizzo che sottoporremo alla Conferenza dei sindaci perché venga fatta una scelta di responsabilità da parte di tutto il territorio. La piscina deve essere un'opera sovracomunale che, viste le attuali prospettive per la finanza pubblica, necessita di un'ampia partecipazione per essere sostenibile». Le caratteristiche del nuovo impianto sono indicate all'interno della relazione sugli equilibri di bilancio già approvata in Conferenza dei sindaci: si parla di una struttura che, «tenuto conto delle altre iniziative avviate in val di Non in tema di acquaticità, dovrà avere carattere sportivo-sociale ma anche ludico e di relax».
Sembra dunque sfumare l'ipotesi di una piscina sportiva a Cles e di un centro wellness a Revò, come prospettato un anno e mezzo fa dall'allora assessore (poi dimissionato)  Lorenzo Ossanna .
A ridimensionare le aspettative dei consiglieri comunali di Revò, l'altra sera ci ha pensato Menapace: «Qui una piscina ( foto ) esiste da decenni, ma il tema dell'acqua per Revò non deve essere necessariamente quello principale. Dobbiamo pensare ad un progetto che dia importanza agli elementi valoriali del luogo e alla sua esposizione paesaggistica». «Per il polo natatorio – ha puntualizzato il presidente – va trovata una localizzazione che garantisca una certa frequentazione perché per loro natura questi centri sono destinati ad affrontare delle difficoltà per quanto riguarda la copertura finanziaria».
«Per il nostro territorio passiamo per quanti non riescono a prendere una decisione – è stata la replica della sindaco Maccani -. Abbiamo accettato di modificare il progetto per due volte e ci siamo aperti al confronto, mentre ora sembra che ci venga chiesto di di non rompere le scatole. Noi siamo intenzionati ad aspettare ancora per poco, dopodiché la decisione sarà nostra e non coinvolgerà più le altre amministrazioni della valle».

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