Sporminore, i cassoni che fanno litigare

I cassoni di plastica accatastati, che diventano «abusivi» se superano l'altezza stabilita dal Piano regolatore, sono al centro di una disputa legale fra il Consorzio frutticolo del Lovernatico e il Comune di Sporminore. Il magazzino «Col», presieduto da Diego Turrini, è infatti ricorso al Tribunale amministrativo per chiedere la cancellazione di una multa comminata dall'amministrazione guidata dal sindaco Fabrizio Franzoi. Curiosamente, ad essere contestato non è l'abuso, bensì la sanzione

di Andrea Bergamo

I cassoni di plastica accatastati, che diventano «abusivi» se superano l'altezza stabilita dal Piano regolatore, sono al centro di una disputa legale fra il Consorzio frutticolo del Lovernatico e il Comune di Sporminore. Il magazzino «Col», presieduto da Diego Turrini, è infatti ricorso al Tribunale amministrativo per chiedere la cancellazione di una multa comminata dall'amministrazione guidata dal sindaco Fabrizio Franzoi. Curiosamente, ad essere contestato non è l'abuso, bensì la sanzione.
Il Consorzio, infatti, nel 2008 aveva già versato al Comune la somma richiesta per sanare l'irregolarità. E negli anni successivi ha continuato a depositare i cassoni per la frutta nel piazzale antistante la struttura, superando l'altezza indicata nel Prg.
Tranne nei mesi immediatamente successivi alla raccolta delle mele, quando i cassoni pieni di Golden si trovavano invece nelle celle frigorifere.
Nel luglio di quest'anno al magazzino associato a Melinda è stata dunque inviata la nuova sanzione, relativa al periodo compreso fra il 2009 e il 2011, per un importo totale di 7.472 euro ai quali si aggiungono 3.477 euro spesi dal Comune per l'incarico al professionista che ha redatto la perizia di stima dell'abuso. «Col» sostiene ora che la somma richiesta non è dovuta, in quanto l'abuso sarebbe già stato condonato con il pagamento della multa nel 2008.
L'amministrazione comunale, che ha affidato la difesa delle proprie ragioni all'avvocato  Sergio D'Amato , è convinta invece che il magazzino debba versare nelle casse pubbliche l'importo richiesto. «Il motivo è che in determinati periodi dell'anno i cassoni vengono tolti dal piazzale, e che il successivo deposito si configura come un nuovo abuso» afferma Franzoi. Va detto peraltro che i sopralluoghi da parte dei tecnici comunali sono sollecitati da alcuni privati. Il limite di altezza inserito nel Prg nel 2001 era finalizzato a scongiurare un eventuale danno all'hotel Scoiattolo, che voleva garantire una visuale piacevole agli ospiti della struttura.
I cattivi rapporti tra le due aziende sono testimoniati anche da un ricorso pendente al Consiglio di Stato, in merito ad una questione di confini.
Il Piano regolatore stabilisce che i cassoni non possano superare in altezza il livello del terreno al perimetro dell'area di deposito. Ma un paio di anni fa l'amministrazione Franzoi si era resa disponibile a recepire le esigenze del consorzio frutticolo, eliminando i vincoli di altezza in sede di prima adozione. Commissario ad acta e Provincia avevano però fatto presente la necessità di considerare le esigenze dell'hotel. «Finché non sarà trovato un accordo fra le parti, noi non potremo intervenire» commenta il sindaco, che aggiunge: «Una soluzione potrebbe consistere in un'ampliamento della superficie di deposito, pur mantenendo i limiti di altezza, affinché tutti i cassoni trovino posto senza arrecare alcun danno all'hotel. Ora pare che "Col" abbia acquistato un terreno nei pressi del nuovo magazzino di Denno». «Dopo il rinnovo delle cariche all'interno del consorzio, previsto per fine mese, inviterò i loro rappresentanti a sedere attorno ad un tavolo per analizzare assieme la situazione Nonostante il ricorso» conclude Franzoi.

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