Il Comune di Tuenno: basta ai «furbetti» della retta

Il Comune di Tuenno ha predisposto un protocollo per fermare gli eventuali furbetti che fingono indigenza pur di pagare meno, o non pagarla affatto, la retta della Casa di riposo. Per questo il sindaco Pietro Leonardi ha deciso di attivare controlli minuziosi. Chiaramente l'ospitalità sarà gratuita per chi guadagna meno di 10 mila euro

di Andrea Bergamo

anziano anziani pensionati pensionatoTUENNO - Contro eventuali «furbetti della retta» l'amministrazione comunale di Tuenno stabilisce un protocollo da seguire nei casi in cui gli ospiti in Casa di riposo chiedessero un aiuto all'ente pubblico per far fronte alla spesa del soggiorno. Prima di concedere il sostegno economico, dunque, saranno esaminati depositi bancari e donazioni a favore di amici e parenti avvenuti negli anni precedenti.


L'aumento del numero di anziani - e con esso la necessità di servizi specifici - può infatti porre i Comuni di fronte a situazioni che comportano ripercussioni anche importanti sul bilancio annuale. A risentirne sarebbero specialmente le municipalità più piccole. Le nuove regole approvate dal consiglio comunale con voto unanime, su proposta della giunta guidata da Piero Leonardi , stabiliscono dunque le modalità di «compartecipazione dell'integrazione economica del Comune di Tuenno per il ricovero in strutture residenziali di persone totalmente o parzialmente prive di mezzi di sussistenza».


Certo per constatare l'effettiva indigenza dell'anziano non ci si potrà basare soltanto sulla parola data. La domanda di ammissione alla Rsa andrà presentata in municipio dal richiedente (o dall'amministratore di sostegno) corredata da tutta la documentazione che dimostri le condizioni finanziarie e patrimoniali, mobiliari ed immobiliari. Servirà inoltre la dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti le eventuali disponibilità finanziarie (come depositi bancari, postali e titoli di stato) ed i beni patrimoniali posseduti con i relativi movimenti nell'ultimo quinquennio. Toccherà quindi ai beneficiari di donazioni effettuate dal ricoverato anche negli anni precedenti, concorrere al pagamento della retta «fino all'importo della donazione stessa».


Dopo aver constatato presso i servizi preposti che il ricovero in Casa di riposo sia la soluzione idonea alle necessità dell'anziano, la giunta comunale determinerà a quanto ammontino gli oneri a carico del Comune. Per stabilire la misura dell'importo, le persone obbligate agli alimenti devono però presentare una specifica dichiarazione che attesti reddito, patrimoni immobiliari e finanziari. La quota di retta che i familiari dell'anziano sono tenuti a coprire sarà calcolata secondo il «reddito annuo convenzionale netto» sulla base dello stipendio percepito e di indicatori come affitto e proventi da terreni agricoli.

 

Chi non dovesse raggiungere i 10 mila euro annui sarà esentato dal concorso spese, mentre qualora dovesse superare i 40 mila euro dovrà pagare l'intera retta. Se infine, per qualsiasi ipotesi, l'ospite e i familiari tenuti alla compartecipazione non provvedessero a versare all'ente ospitante quanto dovuto, il Comune avvierà la procedura di accertamento su reddito e patrimonio, e si sostituirà ai soggetti interessati con diritto di rivalsa sugli inadempienti.

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