Torna «fratello ladro» e ruba le elemosine

«Purtoppo fratello ladro ci ha di nuovo fatto visita...». Usa il consueto tono scherzoso, padre Fabio Scarsato, responsabile della comunità francescana di Sanzeno, per informare i fedeli del nuovo furto di elemosine avvenuto nelle chiese dell'unità pastorale a lui affidate. Gli ultimi «colpi» sono stati messo a segno nelle chiesette delle frazioni di Banco e Casez: come in occasioni precedenti qualcuno ha pensato bene di forzare e svuotare la cassetta delle offerte dove i fedeli versano gli spiccioli per poter accendere un cero votivo o di ringraziamento

di Guido Smadelli

«Purtoppo fratello ladro ci ha di nuovo fatto visita...». Usa il consueto tono scherzoso, padre Fabio Scarsato, responsabile della comunità francescana di Sanzeno, per informare i fedeli del nuovo furto di elemosine avvenuto nelle chiese dell'unità pastorale a lui affidate.
Gli ultimi «colpi» sono stati messo a segno nelle chiesette delle frazioni di Banco e Casez: come in occasioni precedenti qualcuno ha pensato bene di forzare e svuotare la cassetta delle offerte dove i fedeli versano gli spiccioli per poter accendere un cero votivo o di ringraziamento.
«Avevamo già preso delle contromisure, la prima quella di raccomandare ai sacrestani di svuotare spesso quelle cassette delle offerte, in modo da scoraggiare gli autori di questi furtarelli», spiega padre Fabio. «Negli ultimi colpi se è andata loro bene avranno racimolato una decina di euro o poco più. Ma per noi, che viviamo delle offerte e di poco altro, anche queste modeste somme hanno una certa importanza, tenendo poi conto che bisogna cambiare serratura, a volte sostituire la cassetta delle offerte, e sono spese inutili, che a loro volta pesano, per quanto possano essere contenute».
Padre Fabio ha invitato tutti i fedeli a stare all'erta, e se possibile a «fare un salto» in chiesa quando possibile: «Esortiamo ancora tutti a sentirsi responsabili, dissuadendo eventuali malintenzionati, passando spesso dalle nostre chiese e entrandovi per dare un saluto al Signore», perché la presenza di persone, si sa, scoraggia i ladri. Il secondo invito era quello di fare una telefonata in caso di presenze sospette: ed in effetti il giorno dei recenti furtarelli i fedeli hanno notato la stessa macchina parcheggiata nei pressi delle chiesette di Banco e di Casez. Ne hanno annotato il numero di targa, e nel momento stesso in cui il furto poco dopo è stato scoperto hanno segnalato modello della vettura e targa alla Polizia locale, che ha passato l'informazione ai Carabinieri della Compagnia di Cles. I militi hanno poco dopo fermato la vettura, lungo le strade della valle: all'interno tre persone, ma nessuna prova a loro carico, anche perché difficilmente si riesce ad incriminare qualcuno perché in tasca ha una manciata di monetine. Ma c'è un particolare curioso, e che qualche interrogativo lo ha sollevato: i tre occupanti della vettura avevano precedenti penali per reati contro il patrimonio compiuti nelle chiese...
«Era un po' di tempo che non subivamo furti di questo tipo», afferma padre Fabio. «Che delle persone vengano a compiere azioni simili, per pochi spiccioli, forse rientra in un momento di difficoltà anche per i ladri». Magari a loro volta danneggiati, nella loro «professione», dalla crisi economica in atto.
Nei paesi dell'Unità pastorale comunque l'allerta è alto; e diversi cittadini vigilano sulle presenze sospette, come dimostrato da quanto avvenuto in questi giorni. I ladri sono avvisati: sicuramente il bottino è misero, inoltre si rischia di essere beccati. Meglio lasciar perdere.

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