Comune indebitato, Castel Belasi a rischio

Il comune di Campodenno è tra i primi in Trentino. Per scarsa disponibilità di risorse, per scarsezza di trasferimenti per abitante e di autonomia tributaria; primeggia invece - è in posizione di tutto rispetto - per indice d'indebitamento. «Siamo a metà legislatura, prima non abbiamo voluto fornire questi dati, la nostra amministrazione ha voluto assumersi in toto le responsabilità, e ritenevamo inutile attribuire questa situazione a chi ci ha preceduti»

di Guido Smadelli

Il comune di Campodenno è tra i primi in Trentino. Per scarsa disponibilità di risorse, per scarsezza di trasferimenti per abitante e di autonomia tributaria; primeggia invece - è in posizione di tutto rispetto - per indice d'indebitamento. «Siamo a metà legislatura, prima non abbiamo voluto fornire questi dati, la nostra amministrazione ha voluto assumersi in toto le responsabilità, e ritenevamo inutile attribuire questa situazione a chi ci ha preceduti».  Lorenzo Zanoni , assessore al bilancio, esponendo la relazione che tra pochi giorni sarà presentata al consiglio comunale sottolinea la criticità della situazione. «Non è possibile prevedere grandi opere. Abbiamo cercato di limitare la spesa il più possibile, dei risultati in questo paio d'anni li abbiamo già ottenuti, in termini di risparmio. Ma la situazione rimane problematica, abbiamo un debito consistente e scarse entrate, tributarie ed extratributarie, mentre i trasferimenti si riducono. Dobbiamo fare attenzione ad ogni passo...».
La relazione non nasconde nulla: tanto meno l'indebitamento pregresso, che causa sull'anno in corso una spesa di 214 mila euro, 178 mila per mutui contratti, oltre 36 mila per gli interessi sugli stessi. «Negli ultimi cinque anni il comune ha pagato 240 mila euro di interessi su mutui, cifra insostenibile per un comune delle nostre dimensioni», considera Lorenzo Zanoni. La «colpa» è quasi totalmente a carico di Castel Belasi, che ha dissanguato le casse comunali, e del centro sportivo di Salvez, opera da 1 milione 300 mila euro che ha dato il colpo finale. Al castello spetta il record. «Ora troviamo a bilancio 2 milioni 200 mila euro per il 1° stralcio del 4° lotto del castello, finanziato dalla Provincia, ma oltre 200 mila euro li dovremmo mettere noi», considera il sindaco  Daniele Biada . «Abbiamo però una domanda sul Fut per la sistemazione delle reti di Campodenno, 630 mila euro, finanziabile all'85%», continua il sindaco. «Ora fuori graduatoria ma in buona posizione, venisse accettata non potremmo proseguire i lavori a Castel Belasi. Tra l'altro al castello potremo portare a termine tre-quattro sale, non sicuramente andare fino a conclusione». Il problema base, viene spiegato nella relazione, è che nel biennio 2007-2008 sono stati fatti investimenti per oltre 4 milioni di euro, sui quali sono stati contratti mutui (con tassi anche del 5%) sul 20% dell'importo totale. Questo ha causato l'indebitamento che porta il comune ad essere 9° in classifica tra i 62 trentini tra 1.000 e 2.000 abitanti: l'indice è del 112,9%, contro il 66,1% della media dei comuni in questione. A fronte di questo c'è un trasferimento corrente per abitante di 503 euro, che vede Campodenno al 187° posto tra i comuni trentini; la media della «classe» (la fascia di numero di residenti sopra indicata), è di 650 euro pro capite. E per prelievo fiscale Campodenno è 170° in provincia: introita 106 euro pro capite, contro i 216 di media dei comuni della stessa classe.

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