La raccolta / Africa

Gara di solidarietà: raccolte 70 paia di scarpe da calcio per giocare in Kenya

La presidente dell'associazione MelaMango con sede a Predaia: “La gente di Lavis e Pressano ha aderito con grande generosità, facendoci avere scarpe in moltissimi casi praticamente nuove che ora io, assieme ad altri volontari in partenza dal Trentino, provvederemo a far arrivare ai ragazzi dell'orfanotrofio”

LAVIS. Fra i linguaggi in grado di aggregare persone e popoli con lingue, storia e tradizioni diverse, quello del calcio è uno dei più efficaci nei cinque continenti del pianeta Terra. E se ciò vale in generale, figuriamoci se parliamo di bambini e ragazzi. Sta probabilmente anche in questo il motivo del successo recentemente riscosso a Lavis da una raccolta di scarpe da calcio usate, promossa presso l'Unione sportiva Lavis e presso gli oratori di Lavis e Pressano, dall'associazione MelaMango con sede a Predaia.

Presieduta da Giuliana Cova, questa associazione senza fini di lucro da anni si prodiga per dare un futuro migliore ai bambini di Gakaromone, quartiere del villaggio Mitunguu, in Kenya. Lì MelaMango, grazie alle donazioni e al lavoro di decine di volontari e con l'impegno totale in loco di padre Francis Gaciata, ha realizzato un orfanotrofio che ospita circa 450 bambini e ragazzi da 0 a 18 anni.

L'idea di raccogliere le scarpe da calcio è venuta ad una volontaria della struttura. «Mi ha chiesto se, quando fossi partito io riuscivo a portarle qualche paio di scarpe - racconta un altro giovane volontario trentino in procinto di partire per il Kenya la settimana prossima -. I bambini dell'orfanotrofio giocano a calcio scalzi, o al massimo con le ciabatte».

Lanciato l'invito a Lavis e dintorni, la risposta ottenuta è andata ben al di là di ogni più rosea aspettativa. «In totale ho raccolto una settantina di paia di scarpe - rivela il volontario che preferisce restare anonimo -. La gente di Lavis e Pressano ha aderito con grande generosità, facendoci avere scarpe in moltissimi casi praticamente nuove che ora io, assieme ad altri volontari in partenza dal Trentino, provvederemo a far arrivare ai ragazzi dell'orfanotrofio».

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