A Lavis non è ancora rientrato il divieto di bere acqua dai rubinetti

Un punticino. Per un punticino appena oltre i limiti i rubinetti di Lavis sono ancora chiusi.
Anche se ormai il conto alla rovescia verso il ritorno alla normalità è ormai lanciato e già oggi, in giornata, potrebbe arrivare il via libera.
Dalla giornata di mercoledì, infatti, a Lavis non si può bere l’acqua del rubinetto a causa di un numero troppo elevato di batteri, rilevati dopo le intense piogge dei giorni scorsi. Nel pomeriggio di ieri sono arrivati i valori delle penultime rilevazioni, effettuate nella giornata di giovedì, che hanno evidenziato come i valori siano ancora oltre il massimo consentito dalla legge. Di un solo punto, come detto, ma comunque fuori dai limiti previsi. «Nel pomeriggio di venerdì - ha commentato il sindaco Andrea Brugnara - è stato fatto un nuovo prelievo dai tecnici. Confidiamo che ormai la situazione stia rientrando alla normalità». Nella giornata di oggi, infatti, arriveranno i valori di questi nuovi prelievi effettuati ieri pomeriggio. E visto il già drastico calo del numero di batteri rilevati nell’esame sui campioni prelevati giovedì, ci si attende che questi ultimi dati siano rientrati nei parametri previsti dalla legge. Questo vorrebbe dire che nel corso della giornata arriverà, con ogni probabilità, il via libera ufficiale nel poter tornare a bere l’acqua del rubinetto. Senza la necessità di bollirla per poterla poi utilizzare per scopi domestici. La fase dell’emergenza, insomma, sembra ormai alle spalle. 
Così come sono ormai in via di sistemazione tutte le ultime situazioni di disagio legate al maltempo dei giorni scorsi. Compresa l’inondazione registrata al campo da calcio «Mario Lona», dove il manto erboso in sintetico ha drenato perfettamente le ingenti piogge mentre si stanno finendo di sistemare gli scantinati e l’area delle caldaie invase dall’acqua. Il tempo è l’unica cura possibile in questo caso, anche per l’acquedotto lavisano. 
Questo perché dopo aver, ovviamente, svuotato la vasca per risolvere la situazione l’unica soluzione era attendere che l’acqua pura entrasse in circolo. Sostituendo quella carica di batteri, portati dalle piogge intense che si sono abbattute nei giorni scorsi in tutta la provincia. Questa situazione è stata anche l’occasione giusta per un controllo all’acquedotto comunale di Lavis.
Un territorio, quello lavisano, che può contare su qualcosa come 13 sorgenti ma solamente due sono quelle tenute sotto controllo e con analisi frequenti. La principale fonte di alimentazione per l’acquedotto lavisano è la sorgente alla Serra di San Giorgio, posta nella forra del torrente Avisio a quota 252 metri di altitudine. Questa sorgente ha una portata media di 31 litri al secondo. Mentre sempre in zona sono presenti anche altre sorgenti, non utilizzate però per il riforimento idrico dell’acquedotto.
Trattasi delle sorgenti Palusella e Fontanelle, poste rispettivamente a 430 metri d’altitudine, sulla riva destra del Rio Sorni, ed a quota 275 metri. Trattasi di due sorgenti dalla portata decisamente inferiore rispetto a quella di San Giorgio, utilizzati però solamente da masi e zone agricole nelle vicinanze per uso irriguo.

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