Lavis, inaugurata la Casa della Solidarietà intitolata a don Paride Chiocchetti

L’intitolazione non poteva essere che per lui. Per don Paride Chiocchetti, sacerdote che a Lavis ha lasciato segni indelebili nella comunità.
Ora la nuova «Casa della Solidarietà» di via Degasperi porterà per sempre il suo nome. 
Nello scorso fine settimana è arrivato il tradizionale taglio del nastro per questa ristrutturata casa diventata ora la sede della Caritas e delle associazioni benefiche operative sul territorio. Queste ultime dovranno aspettare ancora un po’ per poter prendere possesso degli spazi al primo piano, visto che qualche lavoretto ancora da finire c’è. Ma che la voglia, la fame, di uno spazio così fosse tanta a Lavis la si è capita dalla folla che ha partecipato a questa inaugurazione. Incurante della pioggia, folla che parte in un lungo applauso spontaneo appena il sindaco Andrea Brugnara cita don Paride. «Un uomo che in tempi non sospetti - ha commentato il primo cittadino - ha seminato tanta solidarietà nella nostra comunità. Ed i frutti del suo lavoro si sono visti nel corso degli anni. Una comunità è davvero tale nel momento in cui si accorge dell’altro, vivere in montagna vuol dire aiutarsi l’un l’altro. Se dovesse succedere di non conoscere più il proprio vicino allora si sarebbe davvero perso il senso di comunità. Questa casa è fatta per rendere più semplice essere solidali, dedicare questo stabile a don Paride è forse il modo migliore per ricordarlo». Soprattutto perché diventerà anche una vera e propria «Casa dei volontari». Delle persone che, con il loro impegno, faranno rivivere gli ideali trasmessi da don Paride e faranno vivere le stanze della ex casa Degasperi. Ricordato nel corso della cerimonia anche dalle sorelle, intervenute per ringraziare la comunità lavisana «che gli ha sempre voluto un gran bene». Oltre a spazi di accoglienza e di ascolto, questa casa può contare anche su un fornito magazzino di generi alimentari. Quello che la Caritas utilizzerà per la raccolta del cibo e la distribuzione ai bisognosi. Al piano superiore, invece, le diverse associazioni di volontariato avranno uno spazio loro per svolgere le proprie attività. «Auspico che questa diventi anche una casa dei giovani - ha aggiunto Isabella Caracristi, assessore alle politiche sociali del Comune di Lavis - perché il volontariato è una cosa che va vissuta anche dai più giovani, che vorrei si avvicinassero sempre più alla Caritas ed alle associazioni di volontariato. Per il grande lavoro che tante persone fanno a favore degli ultimi questa casa se la meritano». A tagliare il nastro, insieme ai familiari di don Paride, anche don Vittorio e don Ferruccio Furlan, oltre alla parlamentare del Patt Emanuela Rossini. «Questo - ha detto Rossini - è un bel modello, una casa che è soprattutto un’esperienza al servizio dell’intera comunità e delle persone in difficoltà. Spero solamente che questa festa sia solo l’inizio di un cammino». Da tempo, dalla sua scomparsa avvenuta nel 2010, il Comune di Lavis e la comunità aspettavano di intitolare qualcosa al parroco fassano che tanto bene ha seminato lungo le sponde dell’Avisio. Quando è nato il progetto di recuperare per questi scopi l’ex casa Degasperi è stata l’occasione giusta per omaggiare il ricordo di don Paride.

comments powered by Disqus