Come sarà la piscina di Lavis dopo il massiccio restauro

Sarà l’architetto Tiziano Rossi a redigere il progetto preliminare dell’intervento di restyling da 1 milione di euro deciso dal Comune di Lavis sulla piscina comunale. 
La macchina burocratica per riportare al passo con i tempi l’impianto voluto negli anni ‘70 da don Luigi Zadra, dunque, si è messa in moto e se procederà spedita non è escluso - ma è presto per dirlo con certezza - che possa portare anche alla chiusura dell’impianto  la prossima estate per poter dar corso ai lavori. 
Tornando al conferimento dell’incarico, la giunta vi è arrivata seguendo una procedura particolare, che prima della gara vera e propria ha contemplato alcuni passaggi intermedi, primo dei quali lo studio preliminare di progettazione redatto dall’ingegner Luciano Rigatti. Il professionista rivano esperto di impianti natatori, ha fatto un’accurata ricognizione della struttura e del contesto urbanistico in cui si colloca,  fornendo all’amministrazione comunale un quadro d’insieme degli interventi attuabili (anche per blocchi) alla luce di pregi e difetti dell’impianto, così come si presenta oggi con 40 anni di vita sulle spalle.
«Come amministrazione - spiega il vicesindaco e assessore allo sport Luca Paolazzi - abbiamo quindi raccolto attraverso i portali degli ordini degli ingegneri e degli architetti, i professionisti trentini che già avevano progettato strutture sportive di valore superiore ad 1 milione di euro. A tutti è stata inviata una pec per selezionare fra loro i progettisti di impianti natatori, ai quali è stata infine riservata la gara pubblica». 
In attesa di avere in mano il preliminare che dovrebbe essere pronto entro fine marzo, ad anticiparne le linee guida è lo studio dell’ingegner Rigatti, molto interessante soprattutto per le soluzioni di medio-lungo termine messe sul tappeto rispetto a possibili sviluppi urbanistici di edifici ed aree che circondano la piscina lavisana.
«Nel suo studio Rigatti ne ha evidenziato la strategica e peculiare collocazione al centro del paese - continua Paolazzi - evidenziando la possibilità di creare il nuovo accesso da via Degasperi anziché da via della Roggia, sfruttando il breve camminamento esistente fra Casa Pezcoller (casa anziani) ed il piazzale delle scuole Grazioli».
Ma l’interazione con Casa Pezcoller -meglio, con la superficie su cui sorge - potrebbe aprire ulteriori e ben più accattivanti scenari: «Ragionando in prospettiva, quando sarà ultimata la scuola elementare di Pressano e quindi si libererà palazzo Clementi si potrebbe pensare di trasferire lì le attività ospitate da Casa Pezcoller - rivela l’assessore -. Quest’ultimo edificio non versa in condizioni buone e potrebbe risultare conveniente demolirlo per realizzarvi una palazzina con a piano terra una zona wellness e tanto verde attorno a servizio della piscina e al primo piano la mensa per le vicine scuole». L’architetto Rossi nella progettazione preliminare dovrà lasciar aperta questa possibilità di espansione dell’impianto natatorio  nel suo complesso e tenere in considerazione anche le sinergie tecnologico-logistiche attivabili con la scuola Grazioli e il suo parcheggio interrato. Più puntualmente, peraltro, dovrà riqualificare l’esistente concentrandosi sul rifacimento della vasca (25x12,5 m, per sei corsie), del solarium e di tutta l’impiantistica e sulla realizzazione dei nuovi spogliatoi e della palestra al posto del vecchio immobile di via Roggia.

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