Il comune di Vallelaghi appalta i servizi per la biblioteca ad una cooperativa

Il servizio bibliotecario si rinnova in nome dell’ottimizzazione dell’offerta al pubblico e con esso l’integrazione del personale preposto: arriva una cooperativa esterna. 
 
Accolta dall’amministrazione di Vallelaghi la richiesta di riduzione dell’orario lavorativo inoltrata dall’unica dipendente responsabile della biblioteca comunale, la contromossa per ovviare alla parziale scopertura del servizio vede una cooperativa di Udine a disposizione dal primo giorno di questo mese. Considerato che l’organico impiegato nelle tre sedi della Biblioteca Vallelaghi non permette di espletare nella sua completezza il servizio senza scombinare le carte in tavola, la giunta punta fiduciosa sull’apporto determinante del volontario nei punti di lettura presso Padergnone e Terlago ricorrendo comunque alla rimodulazione degli orari di front e back office: vuol dire (front) prestiti e informazioni al bancone, e (back) catalogazione e riordino dei volumi.
 
I volontari potranno affiancare il personale incaricato potenziando i due luoghi di fruizione e diffusione della cultura in maniera flessibile mentre, dietro un corrispettivo rasente i 15 mila euro, la società friulana specializzata in servizi bibliotecari scende in campo con il proprio personale, opportunamente formato, nelle attività di reference all’utenza, prestito, consultazione e catalogazione del patrimonio bibliografico nell’arco di sedici ore settimanali fino al raggiungimento della scadenza contrattuale fissata al 31 dicembre venturo. 
 
Le biblioteche, al pari della società in ogni sua articolazione, sono coinvolte nella ridefinizione della loro identità. Ne è convinta senza riserve la bibliotecaria Sonia Spallino: «Sempre di più le biblioteche saranno chiamate a diventare parte attiva dei processi di trasformazione a livello individuale e collettivo. Rispondono a bisogni di educazione permanente e di formazione continua, ma sono anche altri i bisogni a cui si può rispondere, dall’incontro allo scambio che danno benessere ai singoli e alle comunità. Noi vogliamo rimanere un centro vitale di aggregazione, di formazione e di pensiero. Speriamo di poter sempre continuare ad esserlo». Ma certo la «esternalizzazione» dei servizi è un passo che si allontana rispetto al passato.

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