La Comunità della Val di Cembra dà l'ok alla ciclabile da 15 milioni

La Comunità della Val di Cembra punta sulle due ruote a pedali per attirare turisti e visitatori. Lo fa con un progetto ambizioso e non di meno costoso (15 milioni di euro l’importo ipotizzato dai progettisti) denominato «CicloAvvia della Valle di Cembra», approvato in linea tecnica dal consiglio della Comunità. Di cosa si tratta è presto detto: una rete ciclabile coerente, mappata e ben segnalata, con sviluppo longitudinale e trasversale, che colleghi tutti i paesi della valle, permettendo a chi ne fruirà di apprezzare la ricchezza paesaggistica abbinata all’offerta enogastronomica dei luoghi. «Un qualcosa che però si differenzia dalle piste ciclabili a cui siamo abituati - spiega Patrizia Filippi, vice presidente della Comunità della Val di Cembra - che permetterà di pedalare sui 90 chilometri complessivi con la possibilità di frazionare i percorsi».
Un’opportunità sicuramente intrigante che sarà data da  tre attraversamenti sull’Avisio: tra Verla di Giovo ed Albiano; tra Cembra e Lona e tra Grumes e Sover. 
Quello dei collegamenti tra i due versanti della valle costituisce la peculiarità del progetto, che mira al collegamento con Val di Fiemme già partner del progetto e lascia intravvedere ulteriori sviluppi possibili con Valle dell’Adige, Valsugana. Peculiarità che però rappresenta allo stesso tempo un limite oggettivo ai potenziali fruitori dei percorsi: è di tutta evidenza a chi conosca anche solo sommariamente l’orografia della Val di Cembra, come la risalita dal torrente Avisio su entrambi i versanti della valle usando le strade di campagna esistenti o rendendo praticabili altri percorsi, presenti pendenze costantemente a due cifre che le rende affrontabili solo con bici a pedalata assistita o, al limite, con le mountain bike.
La Comunità della Val di Cembra comunque vede nel progetto «una nuova visione per il futuro della mobilità, elemento strategico per lo sviluppo economico, sociale e culturale della valle».
Il progetto “Cicloavvia” è affidato a un ben assortito team di professionisti tutti provenienti dalla Val di Cembra: gli ingegneri Ermanno Fassan, Luca Gottardi e Stefano Villotti, l’architetto Stefano Casagrande, il geometra Michele Brugnara oltre a Michael Dall’Agnol e Luisa Callegari.
I tecnici sono intervenuto presso il consiglio della Comunità di Valle per illustrare lo studio preliminare. 
Cartine alla mano i percorsi in senso longitudinale che si andranno a valorizzare e, dove necessario, ad integrare, rappresentano in buona sostanza la rete di strade secondarie che si dipanano in Val di Cembra a monte della SS 612 (destra Avisio) e SP 76 e 71 (sinistra Avisio), con spunti di novità in particolare nella tratta fra Sevignano e Sover, ma anche con inevitabili «rientri» sulla viabilità ordinaria ove l’asprezza del territorio non offra alternative. 
Approvata l’idea del progetto (che  dovrà essere valutato dagli uffici provinciali), la Comunità dovrà ora  darsi da fare per reperire i 15 milioni di euro (non bruscolini...) necessari a farla diventare realtà. «Sovracanoni per la diga di Stramentizzo, progetto Leader e partenariato con i privati sono tre delle possibili fonti a cui attingere - argomenta Filippi -, ma auspichiamo possano essercene altre, senza contare che il costo finale, con il gioco dei ribassi, sarà inferiore a quello dell’ipotesi di progetto». Agli amministratori pubblici - per restare in tema - non rimane che mettersi in sella e pedalare, verso un traguardo difficile da raggiungere, ma sicuramente stimolante.

comments powered by Disqus