Chiude bottega la "Casa della Lana" dopo 35 anni di attività a Lavis

Teresa Modolo: «Ciò che mi mancherà di più sarà il rapporto quotidiano con le mie clienti, quei saluti volanti carichi di simpatia ed affetto sinceri che mi vengono lanciati in negozio ogni volta che passano davanti alle vetrine»

«Ciò che mi mancherà di più sarà il rapporto quotidiano con le mie clienti, quei saluti volanti carichi di simpatia ed affetto sinceri che mi vengono lanciati in negozio ogni volta che passano davanti alle vetrine». Ha gli occhi lucidi Teresa Modolo mentre fa l’inventario di ricordi ed emozioni di 35 anni di attività nel centro storico di Lavis.
 
Fra otto giorni, il 23 dicembre, la «Casa della Lana», il suo negozio di mercerie e filati ed una delle cose più importanti della sua vita,  cesserà l’attività.
 
«Da un paio d’anni non aveva più senso tenere aperto - spiega il marito Claudio Paolazzi, elettricista del comune -. La globalizzazione è un avversario troppo forte per negozi piccoli come il nostro: la politica dei prezzi che riescono a fare i grandi gruppi, alla lunga ti costringe a mollare». Claudio, che fra tre mesi sarà in pensione, è l’anima commerciale della coppia. Fu lui ad incoraggiare Teresa, originaria della Val Senales, a realizzare il sogno di aprire un negozio dopo le esperienze lavorative di cameriera stagionale e commessa in un negozio di filati di Rovereto: «Aprì il 21 gennaio del 1981 e quello stesso giorno io venni assunto alla Clevite.
 
Tre mesi dopo ci sposammo. È facile capire perché questa attività sia entrata nel cuore di Teresa e un po’ anche nel mio». Allo stesso modo alcune settimane fa è stato lui, dopo aver valutato la situazione con il commercialista di fiducia, a dire a Teresa che era giunto il momento di staccare la spina: «Non nascondo che in quel momento mi sono messa a piangere - rivela Teresa -. I numeri però danno ragione a mio marito, anche se per la passione che io metto nel mio lavoro non avrei mai voluto chiudere».
 
Ad affiancarla dietro il bancone del negozio, prima vicino all’edicola Nardelli e da 19 anni nei locali acquistati al civico 34 di via Matteotti, la sorella Donatella. Due figure familiari per tante signore lavisane e non solo, che nella loro bottega sapevano di poter trovare non solo la materia prima per lavori a maglia ed affini, ma soprattutto calore umano e consigli frutto di tantissimi anni di esperienza.
 
Un negozio che chiude porta via anche questo preziosissimo patrimonio di conoscenze ed amicizie, lasciando al suo posto una serranda chiusa. Ci soffre Teresa, ma ne soffre anche Lavis.

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