Nuova spaccata notturna all'Eni di San Michele

A pochi mesi di distanza, Walter Nardon e i suoi collaboratori hanno dovuto rivivere lo stesso incubo

di Leonardo Pontalti

A pochi mesi di distanza, Walter Nardon e i suoi collaboratori hanno dovuto rivivere lo stesso incubo: un'altra spaccata, di nuovo danni per migliaia di euro al distributore di servizio di via Brennero a San Michele all'Adige, ancora tanta amarezza.

Era la fine del luglio scorso quando ignoti avevano colpito il distributore Eni in Rotaliana: nella notte tra domenica e ieri è accaduto di nuovo. I malviventi hanno utilizzato un'auto per portare a termine il loro piano, sfondando con la vettura la vetrina dello stabile che, accanto alle pompe di benzina, ospita ufficio del distributore e bar. I responsabili del colpo hanno puntato dritto al cambiamonete presente all'interno, concentrandosi poi anche sul registratore, prelevando il fondo cassa. Il tutto per un bottino da svariate centinaia di euro. [[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1521541","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]

La banda è entrata in azione verso le 2.30: dalle telecamere di sorveglianza pare che ad agire possano essere stati in cinque. Dalle immagini si vedrebbero nitidamente solo due persone, ma in altri fotogrammi si possono nitidamente scorgere anche gli altri tre componenti della banda. Portatisi all'interno dell'area di servizio a bordo di un grosso suv, sono scesi, con il conducente che ha posizionato il veicolo con il posteriore verso la vetrata, per poi partire alla massima velocità in retromarcia e schiantarsi contro la parete, andata in frantumi.

I componenti hanno poi arraffato il bottino molto velocemente, per poi allontanarsi in tutta fretta facendo perdere le loro tracce. A luglio la vetrata era stata mandata in frantumi, invece, utilizzando dei pesanti tombini in ghisa. L'ora del colpo era stata pressoché la stessa (erano le tre del mattino) ed a colpire erano state allora quattro persone.

Come allora, anche in quest'occasione l'allarme era scattato subito ma i malviventi, ora come allora, erano stati rapidissimi ad impadronirsi di quel che stavano cercando per poi allontanarsi rendendo vani i pur efficienti sistemi di segnalazione.

Sulla spaccata, l'ennesima in provincia in una manciata di giorni, indagano i carabinieri.

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