Schianto contro la corriera, un morto e 13 feriti L'autista del pullman: «Ho pensato che fosse finita»

di Patrizia Todesco

Tragico incidente alle 13 di ieri a Mosana, frazione di Verla. Il furgone guidato da Giorgio Rossi, operaio edile 55enne del posto, ha invaso la corsia opposta ed è andato a finire contro un pullman. Tredici le persone ferite. Il bilancio poteva essere ancora più grave.
 
 

L'incidente a Giovo

 
«Mi è piombato addosso come un missile, aveva perso il controllo del furgone e quando è uscito dalla curva era messo di traverso e poi è arrivato con il muso finendo proprio addosso a quello della corriera. Per un attimo i nostri sguardi si sono incrociati, lui aveva le mani alzate, quasi a volersi proteggere». Questa la drammatica testimonianza di Michele Coser, vent’anni di servizio a Trentino Trasporti. Ieri guidava la corriera che ha impattato frontalmente contro il furgone di Giorgio Rossi. Per lui solo pochi graffi e lo shock per quanto avvenuto. 
 
«Stava uscendo da Mosana in un tratto pianeggiante quando me lo sono trovato davanti in prossimità di una curva. È stata questione di pocohi secondi, anzi forse di un secondo. L’alsfalto era sporco di gasolio, pioveva e probabilmente ha sbandato dietro e non è più riuscito a controllare il mezzo. Ho un vago ricordo del mezzo che forse ha fatto anche un giro su sé stesso prima di impattare. In quel momento ho pensato che era la fine.
 
Pochi secondi per riuscire a fare qualcosa.
 
Non pochi secondi, direi un secondo. Purtroppo tutto è avvenuto dietro a una curva. Se io fossi stato cinquanta metri prima forse riuscivo a fare qualcosa. Ma così niente. Ho frenato, ma è stato tutto inutile. Non potevo nemmeno sterzare troppo verso il guardrail perché rischiavo di finire nella scarpata.
 
Dunque si è reso conto del pericolo senza però poter fare molto?
 
Ho visto l’autista, aveva le braccia alzate. Forse è stato un suo disperato tentativo di proteggersi dall’impatto quando si è reso conto che non c’era nulla da fare. Il mezzo era fuori controllo. Per qualche metro era di traverso e all’ultimo si è raddrizzato.
 
Ha avuto tempo di gridare, di avvisare i passeggeri di quanto stava accadendo, dell’impatto imminente?
 
A dire il vero non ricordo, anche se qualcuno mi ha detto che ho detto qualcosa del tipo «arriva», «aiuto». Poi c’è stato l’impatto. Fortissimo. Il cruscotto mi è arrivato tra le gambe, i vetri addosso. Ma a me è andata bene. Non mi sono fatto praticamente niente. Sono andata al pronto soccorso, mi hanno visitato, medicato un po’, ma alla fine mi hanno dimesso perchè non avevo praticamente niente. Una botta alle gambe ma niente rispetto a quanto avrebbe potuto accadere.
 
Lei ha cercato di aiutare la persona che era sul furgone?
 
Era impossibile. Il mezzo era contro la corriera e non si vedeva dentro nulla. Sono arrivati i vigili del fuoco e parecchie ambulanze. È stato uno shock, una cosa davvero drammatica. In vent’anni di lavoro non mi era mai capitato nulla di simile. Mai un incidente.

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