Il sindaco Villaci non si arrende e porta il caso "guardia medica" in Provincia

Mancano esattamente quindici giorni. «Il primo ottobre ci portano via la guardia medica. Ma io non mi rassegno, è mio dovere fare tutto quello che posso per salvaguardare la salute della mia gente». Il sindaco di Segonzano Pierangelo Villaci, farmacista, una prima soddisfazione se l’è presa: servivano sette consiglieri provinciali che chiedessero una seduta straordinaria sul tema, e lui è riuscito a metterne insieme ben 13: «Ho parlato con tutti, ed alla fine la richiesta ha quasi il doppio di firme, ci dovranno ascoltare». 
 
Le 13 firme però sono tutte di consiglieri di opposizione: «Io non sono di opposizione - chiarisce Villaci - e sono stato eletto da una lista civica. Ma prima di rassegnarmi devo provarle tutte. Ne ho l’obbligo morale!».
Villaci è convinto che i motivi alla base dello smantellamento del servizio non siano plausibili: «Zeni ci toglie un servizio basilare con motivi secondo noi non plausibili. Abbiamo ricordato più volte la norma dei 5 mila abitanti, e l’assessore provinciale ci ha risposto che secondo lui i medici di base fanno “continuità assistenziale”. Io sono farmacista, quando sono di turno la notte o la domenica parlo con tutti, con i volontari del soccorso e con i dottori, li conosco uno ad uno. I medici di base hanno esperienza e sono molto capaci, ma come minimo per fare continuità assistenziale dovrebbero avere un database dei pazienti e delle loro condizioni da consultare per le emergenze. E poi - spiega Villaci - Zeni ci viene a dire che bisogna sempre chiamare il 118. Poi magari ti arriva l’ambulanza con i volontari, che può rianimare, ma non ha un medico a bordo».
 
E l’elicottero? «Ricordiamoci - dice Villaci - che di notte per mettere in volo un elicottero ci sono una serie di manovre e controlli che portano via il doppio del tempo diurno, possono passare 40 minuti. Senza contare - spiega il sindaco - che da noi non ci sono piazzole di atterraggio. Ce n’è una dall’altra parte della valle, per il giorno. Ma di notte nessuna».
L’elenco di Villaci è lungo: «Già non abbiamo più il ginecologo di valle, da quando è pensionato il dottor Santuari l’Azienda ci dice che “non se ne trovano”. E pensare che basterebbero due giorni a Cembra e due a Segonzano al mese, almeno per le anziane che altrimenti devono andare a Trento. Ma che servizio è questo? Vogliono che la montagna venga spopolata?»
Per il sindaco Villaci «Questa è una politica che va all’indietro. Io sono autonomista. Mi sento autonomista fino al midollo. Ma poi vedo queste cose e mi viene in mente l’intervista che il presidente Ugo Rossi ha rilasciato a “Famiglia Cristiana” il 31 luglio, dove dice che “Il Trentino punta sulla famiglia mantenendo i servizi nelle valli”. Ma delle guardie mediche tagliate non ha fatto cenno. Sa cosa accade? - chiede Villaci - Accade che nelle ultime settimane ho già 4 famiglie del mio paese che mi hanno annunciato che si trasferiranno a Trento. Lo fanno per loro, per i figli, per andare dove si sta bene e si è garantiti. Qui da noi invece, non è così».
 
Villaci sarà in aula per il consiglio provinciale straordinario. «Dirò quello che devo dire, per la mia gente. Dietro le mie spalle ci sono tanti sindaci che in privato mi dicono che ho ragione, di andare avanti. Loro però stanno nascosti perché qui è un attimo: il sindaco che “rompe” magari perde un appalto, o gli viene fermato un contributo. Ma io tengo alla salute dei miei cittadini prima di tutto. E sono stupito di dovermi arrabbiare».

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