Il nuovo «San Giovanni» è arrivato al tetto

Mezzolombardo, ospedale pronto entro l'estate del 2017

di Antonio Longo

Entro la prossima estate sarà inaugurato il nuovo «San Giovanni», l’ospedale di Mezzolombardo e della Piana Rotaliana.I lavori procedo celermente e le tappe intermedie si stanno bruciando una dietro l’altra. In questi giorni la struttura portante con il tetto sarà conclusa.

«Subito dopo - precisa il sindaco Christian Girardi - partiranno gli interventi per i serramenti e l’impiantistica. Dai confronti periodici che abbiamo con la Provincia possiamo ritenerci più che soddisfatti. Ed entro l’estate prossima l’ospedale verrà inaugurato». Parliamo di una struttura che andrà servire un bacino vasto, circa 30.000 soggetti. Piana Rotaliana, bassa Val di Non, Altipiano della Paganella. Un ospedale che non è più quello del libro dei sogni sul modello del passato. Questo è il boccone più amaro da digerire ma nel lungo periodo le scelte di ottimizzazione e di vera valorizzazione si spera paghino. 

«Avremo - chiosa Girardi - un servizio di continuità sanitario ed assistenziale h24 per gli interventi ordinari. Pensiamo alle piccole ferite o ai traumi. Poi ci sarà al suo interno il servizio ex villa Igea del Day Surgery per interventi chirurgici minori, il reparto Hospice, 10 posti letto per la nostra comunità per quelle persone che avuto un intervento necessitano di convalescenza in ospedale».

Per il sindaco questo protocollo di intesa è un buon risultato che migliora, a suo dire, il primo accordo che tanto era stato contestato. Del resto la Provincia ha incassato il sì di tutte le amministrazioni della Rotaliana, a dimostrazione del consenso creatosi intorno alla nuova struttura. «Voglio ricordare il raccordo con i medici di base che potranno trovare nel nuovo ospedale una struttura all’altezza per svolgere al meglio il proprio lavoro a servizio dei cittadini».
Il nuovo San Giovanni potrà contare su una serie di servizi per visite specialistiche, da quelle cardiovascolari fino alle analisi endoscopiche.

Girardi guarda al futuro con soddisfazione anche perché un servizio di questa portata può generare un indotto positivo sul territorio. «Come detto - annota - stiamo parlando di un ospedale che può richiamare 30.000 utenti. Per il nostro paese è quindi importante garantire tutta una serie di servizi aggiuntivi. È un’opportunità importante. Abbiamo raggiunto un accordo che risponde alle esigenze del territorio».

Dopo 6 anni ritorna finalmente una struttura ospedaliera a Mezzolombardo. Sono stati anni difficili, durante i quali gli accordi sono stati spesso modificati - pensiamo al punto di primo intervento - con le polemiche che non sono mai mancate. E’ sì vero che ogni paese non può avere un ospedale, magari con Dottor House all’ingresso ad aspettarci, ma è altrettanto vero che le scelte sulla politica sanitaria spesso sono risultate nebulose e poco chiare. Con un malcontento che in periferia cresce sempre più.

La struttura è in fase di ultimazione, spetterà all’azienda sanitaria rendere coerente ed efficace il servizio. Secondo due binari. Da un lato la complementarietà della nuova struttura con la rete sanitaria trentina, dall’altro con lo studio di un rafforzamento progressivo in vista del futuro.

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