Primo passo per la fusione tra Zambana e Nave San Rocco

Fusione sarà! L’hanno proclamato assieme ieri i due sindaci (Renato Tasin per Zambana e Joseph Valer per Nave San Rocco), dopo le consultazioni avvenute all’interno dei loro rispettivi consigli comunali

di Mariano Marinolli

Fusione sarà! L’hanno proclamato assieme ieri i due sindaci (Renato Tasin per Zambana e Joseph Valer per Nave San Rocco), dopo le consultazioni avvenute all’interno dei loro rispettivi consigli comunali. Giovedì prossimo, a Zambana, saranno convocati i due consigli comunali in seduta congiunta, a porte chiuse, per mettere a punto gli ultimi dettagli dell’accordo che sarà poi messo in votazione, il 9 novembre, dai due consigli comunali convocati per la stessa data e la stessa ora, ma ognuno a casa propria. Poi, da qui a fine d’anno, saranno al lavoro le commissioni per decidere il nome, la sede e la data del futuro comune unico e, nella prossima primavera, l’ultima parola spetterà ai residenti, chiamati alla consultazione referendaria.

Ma la fusione, tranne qualche voce solitaria di chi rimane ancora perplesso, è già cosa fatta poiché i due sindaci hanno ottenuto la promessa dai rispettivi gruppi di minoranza dei due comuni che il 9 novembre scaturirà un voto unanime.

Sarà un comune di 3.288 abitanti, su un’estensione di ben 166 ettari. «Era prematuro abbozzare il nome e indicare una sede - asseriscono i due sindaci - poiché prima è necessario raggiungere l’accordo. Ora abbiamo tutto il tempo per decidere come ci chiameremo e dove sarà il municipio».

L’accordo è nato dopo mesi di incontri non solo tra le due amministrazioni comunali, ma anche con i comuni vicini, specie Lavis, che ha strizzato l’occhio a Zambana e Nave fin dall’inizio del giro di consultazioni. Però, i due sindaci hanno concordato nell’adottare una metafora tanto cara al famoso statista Henry Kissinger: meglio la politica dei piccoli passi. «Sarebbe stato troppo rischioso pensare fin da subito alla fusione con Lavis - osserva Tasin - poiché non era facile compiere un’attenta analisi sulle problematiche che sarebbero scaturite dall’accorpamento tra un piccolo comune come il nostro e una grande realtà come Lavis. Tuttavia, le porte rimangono aperte: intanto, partiamo con Nave San Rocco senza escludere, in futuro, di unirci a Lavis». Dello stesso avviso anche Valer: «Tra noi e Zambana nasce questo processo di fusione in maniera, oserei dire, quasi naturale, senza forzature come, invece, sarebbe stato un matrimonio con Lavis. Questo è un primo passaggio di crescita che ci consente di mantenere l’identità e le caratteristiche sociali del nostro territorio. Un domani, si vedrà».

I due sindaci elencano le tante affinità territoriali: dall’economia agricola all’associazionismo, da alcuni servizi già comuni fino alle attività artigianali.
E la gente, come reagirà? «Finora i miei concittadini - risponde ancora Valer - hanno manifestato la loro consapevolezza che è ora di toglierci quel mal di campanile che per anni ci siamo portati addosso. Ora andremo a spiegare alla gente quali saranno i vantaggi della fusione».

L’ultima riflessione è di Tasin: «In tempi dove tutti dobbiamo tirare la cinghia, noi amministratori per primi, l’unione fa la forza. Non ha senso coltivare il proprio orticello senza rendersi conto che i patti di stabilità e i continui tagli ai trasferimenti mettono in ginocchio i piccoli comuni».

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