Gestioni associate, Lavis parla con Zambana e Giovo

Entro il 10 novembre i comuni più piccoli dovranno associarsi in un ambito superiore ai cinquemila abitanti per la gestione di tutti i servizi, o presentare un progetto di fusione per ottimizzare le risorse e razionalizzare l’erogazione dei servizi stessi ai cittadini. A Lavis, che di per sé come Mezzolombardo e Mezzocorona non è interessata dal provvedimento poiché supera i cinquemila abitanti, si segue con attenzione quello che succederà nei piccoli comuni confinanti.

«Per fine agosto mi sono già messo d’accordo con il sindaco di Zambana - spiega Andrea Brugnara, primo cittadino di Lavis - per fissare un incontro tra le due giunte comunali e avviare un confronto sull’eventualità di una fusione o di un sistema comune di gestione per i servizi associati. Programmerò lo stesso incontro anche con gli amministratori di Giovo e non escludo l’ipotesi di una fusione anche con quel comune, sebbene non faccia parte della Comunità Rotaliana». Naturalmente, Brugnara predilige un’eventuale fusione con Zambana e con Giovo preferirebbe prendere in esame solo la gestione associata dei servizi.

A Ponente di Lavis, il sindaco «zambanotto» Renato Tasin è altrettanto realista: «Piaccia o no, al di là degli interessi di campanile, una decisione va presa, anche se l’ultima parola per la fusione spetta al popolo, attraverso il referendum. Io intendo confrontarmi all’interno del consiglio comunale, coinvolgendo pure i gruppi di minoranza, e congiuntamente indire una pubblica assemblea per raccogliere anche l’opinione della gente. Sto già organizzando questa assemblea, ormai per settembre, alla quale funzionari provinciali verranno a spiegare se conviene di più optare per la gestione associata o per la fusione».

Brugnara aggiunge: «Dobbiamo capire cosa fare, come muoverci e, in qualsiasi caso, anche Lavis avrà i suoi vantaggi. Mettendo i servizi in rete, infatti, l’ente pubblico è in grado di erogare servizi migliori garantendo al cittadino la massima efficienza».
Tasin è d’accordo con Brugnara: «Noi, a tal proposito, abbiamo già in essere la convenzione con il Comune di Albiano per il segretario comunale e il servizio associato per l’urbanistica con il Comune di Faedo».

Sindaco Tasin, lei è più orientato ad una fusione con Lavis o a una gestione associata fra più comuni? «Io sono aperto a qualsiasi ipotesi; naturalmente, oltre a Lavis, il confronto lo faremo anche con Nave San Rocco e San Michele, però senza individuare una strategia comune, non si va da nessuna parte. Nel senso che le fusioni non vanno fatte come i matrimoni d’interesse, solo per ricevere più soldi dalla Provincia. Ci sono sempre meno risorse finanziarie e quello della gestione associata è un percorso obbligato. Se poi scopriamo che la fusione è davvero più conveniente, allora valuteremo anche questa ipotesi. Ma voglio che non sia una decisione calata dall’alto, bensì una scelta ponderata dei cittadini».

Brugnara, prima di essere eletto sindaco a Lavis, era stato assessore nella Comunità rotaliana, l’unica ad aver portato a termine, nelle scadenze imposte dalla Provincia, il cronoprogramma per i servizi associati, soprattutto quello delle entrate e tributi. La Provincia, però, ha reso vano il gran lavoro profuso nel passato sospendendo tutto con la nuova riforma istituzionale, ma non è escluso che una gestione associata, per un’economia di scala all’interno della Comunità rotaliana, possa essere riesumata con il rinnovo dell’accordo già siglato a suo tempo da tutti gli otto comuni dell’ambito.

comments powered by Disqus