Il vescovo di Lima consacra frate Francesco

A Mezzolombardo festa per i frati minori francescani

di Gigi Zoppello

La famiglia dei frati minori francescani del Trentino ha salutato nella giornata di domenica, con una eccezionale affluenza di fedeli e familiari, la consacrazione a diacono di un giovane frate trentino. Francesco Grassi, 28 anni, un diploma in flauto traverso al Conservatorio e la maturità del liceo Musicale, ha ricevuto l’imposizione delle mani da un vescovo trentino, e fratello francescano: monsignor  Adriano Tomasi, presule di Lima in Perù, visibilmente commosso per l’occasione, e venuto «un po’ come Papa Francesco, quasi dalla fine del mondo», come lo hanno presentato.

«Molte volte, compiendo questo rito nella mia rumorosa diocesi in Perù, mi sono chiesto quando avrei avuto la gioia di consacrare davanti al suo popolo un giovane della mia terra. Oggi mi ha avete fatto questo grande regalo e questa grazia» ha commentato il vescovo Tomasi. Davanti a lui, a ripetere i suoi «sì» alle domande canoniche, il giovane frate che aveva iniziato il suo percorso nella fede fin da dopo la maturità: di famiglia religiosa, nato e cresciuto nella zona delle Cave di Trento poco lontano dal convento francescano, Francesco Grassi aveva iniziato il probandato nel convento di Arco, per poi compiere il noviziato a Bacanello in Emilia, e completare gli studi teologici a Verona. Calda e commossa la partecipazione dei moltissimi fedeli trentini che hanno gremito la chiesa dell’Immacolata dei frati di Mezzolombardo in una messa speciale allietata dai canti della Corale San Francesco. Le letture - dalla lettera ai Corinzi al Vangelo di Marco - hanno ricordato a tutti il compito di carità che ci viene assegnato, affinché tutti possano vivere nell’eguaglianza. «Supplite con la vostra abbondanza all’indigenza altrui» ammonisce San Paolo. Poi la lettura del Vangelo, con i miracoli di Gesù che guarisce la donna che gli tocca la veste e resuscita la figlioletta di Giairo.

Monsignor Tomasi ha ricordato che ora l’impegno di frate Francesco per i poveri, gli ammalati, i bambini e gli anziani, ed ha invocato la grazia del Signore affinché si compia anche la chiamata al sacerdozio per il giovane frate che inizia ora il suo servizio nel convento del paese, dove porterà la sua gioventù e la forza della sua fede. La mattinata è terminata con un allegro rinfresco, come è giusto che sia in ogni festa.

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