Mezzolombardo, Patt diviso

Al segretario del Patt e senatore della Repubblica italiana, Franco Panizza, la scelta degli assessori uscenti della giunta Helfer, eletti con le stelle alpine, di andare da soli, non è andata giù. Panizza è politico navigato, è consapevole che le polemiche si spengono nel momento in cui cala il silenzio. La'ltro giorno, di prima mattina, è stato inviato un comunicato stampa di fuoco: chi è contro il Patt è fuori dal partito.

«Gli autonomisti - scrive Panizza -  sono storicamente sempre stati presenti a Mezzolombardo con il proprio simbolo e lo saranno anche questa volta in appoggio al candidato sindaco Paolo Mazzoni. Lo ha deciso la locale sezione del Patt e la decisione è stata avallata dagli organi provinciali del Partito. A norma di Statuto, qualsiasi iscritto che si candidi fuori dal Patt è automaticamente fuori dal Partito. Questo vale naturalmente anche per gli amministratori uscenti che hanno ottenuto la loro carica grazie al sostegno del Patt e alla fiducia che in essi il Partito ha riposto».

Il vice sindaco Danilo Viola, per spiegare la sua posizione, aveva specificato di non ritrovarsi nel Patt di Mezzolombardo.
«Si precisa inoltre - chiosa Panizza -  che non esiste un Patt locale e uno provinciale: chi si pone fuori dal partito a Mezzolombardo è fuori anche a Trento. Il Patt non è un taxi sul quale si può salire o scendere a seconda della convenienza».
E anche se l’ipotesi della lista civica unita al Pd «Autonomisti per Mezzolombardo» è mutata con il cambio di nome, il segretario Panizza precisa che «ogni tentativo di confondere l’elettorato autonomista è un’operazione di corto respiro che non porterà ad alcun risultato politico».

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