Multa annullata per mal di schiena. Riconosciuta l'esimente: era bloccato a letto

Avete trovato sul parabrezza una multa per divieto di sosta. Nel 99,9 % dei casi non vi rimane che pagare perché avete parcheggiato dove non si poteva. Se però eravate in stato di necessità, per esempio bloccati a letto con un lancinante mal di schiena, allora avete qualche possibilità che la sanzione possa essere annullata. Ma anche in questo caso dovrete dimostrare non solo la causa di forza maggiore che vi ha costretto a lasciare l'auto in divieto, ma anche un vostro atteggiamento diligente.

Ne sa qualcosa un automobilista di Mezzolombardo che ha sì ottenuto dal giudice di pace l'annullamento della multa, ma dovrà comunque pagare il costo della rimozione del veicolo per non essere stato diligente. Il 3 agosto del 2013 l'uomo aveva parcheggiato la sua Fiat Croma in una piazza di Mezzolombardo. Quello stesso giorno si era rivolto al pronto soccorso di Trento per «contusione colonna lombare» con prognosi di 7 giorni. Pare che l'uomo di fatto sia rimasto bloccato in casa senza possibilità di spostare l'auto che venne sanzionata e rimossa il 6 agosto perché, come avvisavano avvisi e cartelli posti dal Comune, erano previsti per quel giorno lavori di manutenzione. 

L'automobilista ha fatto ricorso al giudice di pace invocando l'impossibilità di sostare l'auto poiché quel giorno non era in grado di muoversi. Il giudice gli ha dato ragione, ma solo in parte: «Lo stato di necessità connesso alle prescrizioni mediche imposte al ricorrente, unico in famiglia ad essere abilitato ad usare la macchina, risulta sussistere in queste documentate circostanze». Scatta dunque l'esimente, ma solo per la multa non per le spese di rimozione del'auto poiché «difetta una ordinaria diligenza dei familiari del ricorrente ad informare l'autorità dell'impossibilità sopravvenuta a spostare l'autovettura».

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