Tradizioni / Aruspici

Il meteocipolle sentenzia: un 2024 caldo e secco, la previsioni di Giovanni Berti di Storo

Nella notte fra il 24 e 25 gennaio si è ripetuto l’antico rito divinatoria: potete crederci o no, ma intanto il verdetto è questo

di Giuliano Beltrami

STORO. La sensazione è che quest'anno le cipolle facciano piangere. Vero, fanno sempre piangere, ma quest'anno preannunciano una siccità più o meno pari a quella del 2022. E allora ti viene in mente la sequela di allarmi: fiumi in secca, autobotti in soccorso agli acquedotti anemici, richiami all'urgenza di chiudere i buchi nelle tubature sgangherate. Un momento. Cosa stiamo dicendo?

Stiamo dando conto (lo si fa tutti gli anni dopo la notte fra il 24 ed il 25 gennaio, che si dice essere la notte in cui si convertì colui che sarebbe diventato San Paolo), che è la notte delle cipolle.

Ne diamo conto finché ci saranno personaggi come Giovanni Berti (in foto) di Storo, 79 anni, fedele custode della tradizione.

Ogni anno che Dio manda in terra il signor Giovanni la sera del 24 gennaio dispone le sue dodici cipolle (corrispondenti ognuna ad un mese) sul davanzale della finestra. Al mattino controlla: quelle asciutte corrispondono al mese senz'acqua, quelle bagnate al mese di pioggia, e poi le intermedie.

Certo, uno ci può credere o può buttarla sull'ironico. Ma dopotutto si fa così anche con l'astrologia, o no? Uno non crede agli astri se non gli predicono cose interessanti.

Ma bando alle chiacchiere e vediamo come sarà l'anno appena cominciato, che già di suo ha una pessima nomea: è anno bisesto, quindi funesto.

Le cipolle di Berti raccontano che febbraio sarà asciutto, come marzo e aprile. Per trovare la pioggia dovremo aspettare maggio. A giugno tornerà il secco, in attesa delle piogge di luglio. «Il mese giusto - dicono gli agricoltori storesi - perché se piove sulle pannocchie in crescita è buona cosa». Chissà cosa pensano, per contro, coloro che hanno prenotato le ferie proprio nel mese di luglio. D'altronde, come diceva il saggio, se dovessimo affidare un telecomando a tutti per scegliere le condizioni del tempo, sai che confusione?

Procediamo con agosto, che sarà asciutto, a differenza di settembre, che porterà un po' di umidità. Poi inizierà un periodo di siccità: ottobre, novembre, dicembre e gennaio 2025, tutti asciutti. Allora sì ci sarà da piangere.«Siccità, siccità»: Mirko Poletti scuote la testa. Già, perché non c'è solo Giovanni quasi ottantenne a mantenere la tradizione delle cipolle, ma anche Mirko, che di decenni sul groppone ne ha molti meno. E ogni anno fra i due non mancano le assonanze, ma nemmeno le dissonanze. E quest'anno si avvicinano sul sole implacabile. 

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