Giustizia / Il caso

Giorgia, 18 anni, uccisa in un incidente: ci sono voluti quattro anni per la condanna del guidatore, che prende 2 anni con la condizionale

Morì nell’auto guidata dal fidanzato, Valerio Cozzio di Spiazzo Rendena: la causa fu un sorpasso azzardato, e finirono in una scarpata in Val Rendena

TRENTO. Due anni di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena. È l'esito del processo, celebrato in tribunale a Trento con rito abbreviato, che vede imputato, con l'accusa di omicidio stradale, il ventenne Valerio Cozzio di Spiazzo Rendena. Il giovane era alla guida della Volkswagen Caddy su cui viaggiava anche la fidanzata Giorgia Dietre, 18 anni compiuti da poco.

Il veicolo uscì di strada concludendo la sua corsa giù da una scarpata. Nell'impatto la ragazza subì lesioni gravissime: nonostante i tentativi di rianimazione dell'equipe del 118, con il medico rianimatore arrivato in elicottero, i sanitari non riuscirono a far tornare a battere il cuore della ragazza.

L'incidente risale al 4 marzo 2018 lungo la strada provinciale 239 , dopo le ultime case di Villa Rendena e prima del bivio per Verdesina.

All'origine del sinistro probabilmente ci fu una manovra di sorpasso affrontata nei pressi di una semicurva. La macchina finì nella scarpata che si trova a bordo strada. Un salto di qualche metro e poi la vettura Volkswagen Caddy iniziò a rotolare, fermandosi in mezzo ad un prato.

Dai primi rilievi risultò che il Caddy doveva aver toccato l'auto che stava sorpassando, forse perché la stessa stava iniziando una manovra di sorpasso nei confronti di un terzo veicolo. Ad indicarlo è il fatto che l'altra vettura ha i segni di un impatto lungo la fiancata sinistra.

Giorgia Dietre morì poco dopo, mentre il fidanzato e conducente del veicolo, sotto choc e annichilito dal dolore, venne trasferito in ospedale per qualche lieve contusione.

Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Riva , arrivarono alla conclusione che le responsabilità per l'uscita di strada erano da addebitare a Cozzio. Il giovane, difeso dall'avvocato Andrea Antolini, è stato citato in giudizio con l'accusa di omicidio stradale.

La difesa ha chiesto di procedere con il rito abbreviato guadagnando uno sconto di pena pari ad un terzo con condanna finale a 2 anni con il beneficio della sospensione condizionale.

Marco Dietre, padre di Giorgia, il giorno della tragedia affidò a Facebook un pensiero struggente per la morte della figlia: «È andata via la luce. Ed ho il timore che sarà così anche domattina e la settimana, i mesi, gli anni prossimi. Ed ho paura di non riuscire ad abituarmici». Da allora sono trascorsi 4 anni: il tempo perché la giustizia penale facesse il suo corso.

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