Benedizione di cani e gatti e poi polenta carbonera

Mezzogiorno. Anche se il cielo non era particolarmente benevolo, com’è in una tradizione che affonda le radici in tempi lontani, il parroco di Borgo Chiese don Vincenzo Lupoli ha aperto ieri i cancelli del capitello dedicato a Sant’Antonio e ha dato il via alla cerimonia di benedizione degli animali, in occasione proprio della ricorrenza di Sant’Antonio.
Siamo nella piazza di Darzo, e come detto il rito si ripete da tempo immemore. In un clima molto diverso dai tempi della civiltà contadina: infatti non ci sono più cavalli e vacche, pecore e asini, sebbene questi ultimi stiano vivendo un ritorno di fiamma. In compenso sono aumentati i gatti e soprattutto i cani, il cui abbaiamento a voce spiegata ha riempito la piazza. E chi non aveva animali ha portato con sé il pacchetto del sale da benedire, anche questo sull’onda di un’antica tradizione.
Finita la cerimonia, era pronta la polenta carbonera, preparata dal Gruppo Alpini. Anche quest’anno all’insegna della solidarietà. Infatti una parte dell’introito raccolto verrà versata a fini di beneficenza. L’anno scorso il ricavato andò ad Amatrice, ai terremotati del centro Italia, per contribuire, come spiega il capogruppo degli Alpini Elvio Giacometti, «alla costruzione di un edificio». Per quest’anno l’obiettivo non è ancora stato individuato. «Lo faremo durante l’anno» risponde Giacometti. Gli Alpini darzesi sono abituati alla solidarietà: basti pensare alla loro festa (anch’essa diventata una tradizione) insieme ai portatori di handicap delle Giudicarie e della Lombardia, che richiama ogni volta al centro polivalente di Darzo centinaia di persone entusiaste.

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