Rendena, mal di pancia contro la tassa

di Filippo Maturi

Non c’era la folla prevista (come la sera prima a Carisolo), ma più di 300 persone hanno partecipato ieri sera alla attesa serata sulla tassa di soggiorno per gli appartamentisti in valle, in un clima «caldo» fin dall’inizio.
«Tassa ingiusta», «tassa patrimoniale» e ancora «tassa sulle intenzioni» l’aveva definita il comitato che ha riunito ieri proprietari di appartamenti provenienti da tutta la Rendena ad «accogliere» l’assessore provinciale Michele Dallapiccola, (che però non si è visto ed ha mandato il dirigente dottor Stanchina), così come i vertici dell’Apt locale indicati come «colpevoli» dell’aumento (unico in Trentino) da 25 a 50 euro della tariffa per posto letto.

Il compito di rompere il ghiaccio è toccato al presidente dell’Apt locale, Adriano Alimonta: «Partendo dal presupposto che non ho mai detto di avere ragione, io e l’Apt stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze per migliorare l’offerta turistica della località. Questi soldi di sicuro non servono all’azienda ed al suo organico, ma per far sì che le iniziative e i servizi vengano migliorati per tutti.
La strategia e la linea che abbiamo scelto è questa, la norma è stata scritta e promossa e difficilmente verrano fatti passi indietro su di essa. Se ci dovessero essere sviluppi saremmo comunque disponibili a cambiare» ha detto.

Poi Matteo Bonapace (vice direttore dell’Apt) a fornire il contesto: «Partendo da qualche dato, ci sono quasi 8000 posti letto legati al settore alberghiero, che garantiscono circa 1 milione di presenze turistiche. Invece i 50.000 posti letto in appartamento garantiscono quasi 2 milioni di presenze, il doppio. È ovvio - ha detto - che il potenziale ricettivo degli appartamenti è molto più alto, e anche molto più sfruttabile». Con un problema: «Le analisi di mercato a livello Trentino danno in calo i turisti fidelizzati, i clienti italiani e i tempi medi di permanenza. Al contrario in crescita c’è il numero di vacanze in un anno, l’utilizzo di internet per la prenotazione, la velocità di decisione, i confronti tra più località diversa e l’esigenza dei clienti. In zona, su booking.com c’è un aumento esponenziale della richieste per appartamenti, ed è questo il momento di attivare una strategia per questo tipo di alloggi».

Bonapace ha poi illustrato i vantaggi per gli appartamentisti: «I servizi previsti dall’Apt per gli appartamenti iscritti al Cat sono molti: la classificazione di ogni appartamento su visittrentino e altri siti internet dedicati. Poi la Trentino guestcard gratuita per l’ospite e l’operatore; lo sconto del 25% sulla DoloMeet card. E il potenziamento delle campagne promozionali, del materiale informativo e l’assistenza del personale Apt».
Nel 2016 sono stati 120 gli appartamenti che hanno pagato un sovrapprezzo di 100 euro per avere anche guide su carta, prenotabilità online, supporto per la presentazione online, adesione sulle settimane promozionali inverno con skipass: «Dal 2017 per avere questi ultimi servizi in più, la quota è stata abbassata a 25 euro» ha ricordato Bonapace.

Poi la parola a Luciano Imperadori, portavoce degli appartamentisti: «Non vogliamo la guerra, ma vogliamo risposte decise. La gente si chiede il perché è stata messa questa tassa ingiusta e se si può cambiare o no. È dal 25 marzo che lavoriamo, e ci teniamo a dire che siamo apolitici. Nonostante la riunione di stasera la nostra lotta sarà lunga e quindi siamo aperti a chiunque vuole sostenerci.
Un punto è per noi chiaro - ha detto - cioè che la tassa è anticostituzionale.
Nonostante Dallapiccola abbia spiegato che non si tratta di una patrimoniale.
Quindi chiediamo un confronto pubblico con l’assessore».
Il comitato ha poi chiesto supporto ai sindaci.
La proposta è quella di congelare la delibera ed aprire un tavolo di confronto come già avvenuto per il caso dei deflussi minimi vitali.
Ma Imperadori ha poi continuato con una raffica di domande: «Perché è stata abbandonata la tassa di soggiorno 2016? Ci si potrà rivalere sul turista come gli altri operatori? Perché non ci sono criteri di progressività come nelle altre province?
Al territorio tornano tutti e 50 gli euro o solo i 25 come dice il presidente Apt?»
Qui Alimonta è intervenuto a spiegare che - per effetto dei fondi perequativi provinciali - dei 50 euro solo 25 tornano sul territorio, il resto va a Trento. E qui Imperadori è andato a nozze: «Perché non si è tenuto conto della legge nazionale 208 che vietava di aumentare la pressione tributaria? Perché siamo l’unica zona del Trentino a pagare 50? Mantenere un appartamento costa, voi ci rispondete con un elenco di servizi, ma questa patrimoniale è ingiusta, una esagerazione!».
Poi ancora domande, botta e risposta, ma posizioni lontane: la lotta - è certo - continuerà anche nei prossimi mesi.

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