Niente riduzioni d'acqua ma i Comuni pagheranno

di Denise Rocca

Le acque di Chiese e Sarca non le toccherà nessuno. «Una bella vittoria - commenta Giorgio Butterini, presidente della Comunità di Valle -, perché l’unità delle Giudicarie su questo tema ha portato la giunta provinciale, e va dato atto all’assessore Mauro Gilmozzzi di aver ascoltato e di essere stato disposto a fermarsi, a fare un passi indietro. Mai avremo pensato di ottenere tanto, quindi sono contento per il metodo di mediazione che, come nel caso dell’ospedale, ha portato a un risultato positivo».

Si è risolto quindi con una mediazione che ha lasciato intatti i maggiori fiumi giudicariesi il braccio di ferro fra amministratori locali e assessorato provinciale sulla questione dei deflussi minimi vitali dei fiumi. L’assessore Mauro Gilmozzi è salito ieri sera in Giudicarie per un doppio incontro, prima una commissione che era stata formata per portare avanti l’istanza del territorio di non vedere ridotti i rilasci d’acqua dei due fiumi locali in favore di una maggiore produzione idroelettrica da parte di Hydrodolomiti Energia, e poi con una conferenza dei sindaci allargata anche a rappresentanti dei due Bim del Sarca e del Chiese, del Parco Adamello Brenta, delle associazioni pescatori che per prime si sono mosse sulla questione in autunno, e del Cai.

A suo tempo, in novembre, quando il caso Dmv scoppiò, si decise fra le parti di istituire una commissione formata da 4 rappresentanti, uno per ambito giudicariese, il presidente del Parco Adamello Brenta, rappresentanti dei due Bim e il presidente e l’assessore all’ambiente della Comunità, ed è questa commissione che ha incontrato l’assessore per prima.
Che la proposta fosse di gradimento del territorio si era percepito e la seconda riunione, più ampia, ha confermato l’impressione. L’assessore Gilmozzi è arrivato con due proposte: una prevedeva una riduzione percentuale minore dei rilasci rispetto a quella proposta a novembre, l’altra prevedeva di non intaccare in alcun modo il valore ambientale indennizzando però Hydrodolomiti Energia di una parte dei canoni.

La proposta economica è quella di una riduzione complessiva dei canoni per le Valli Giudicarie di 534.000 euro, così suddivisi: 212.196 euro per l’Alto Sarca, 180.688 per il Chiese e 141.416 per il Basso Sarca. Si tratta, grossomodo e fatte tutte le dovute proporzioni, di circa 20.000 euro in meno ad ente rispetto ai canoni attualmente percepiti.

Il documento che avevano firmato i sindaci locali e inviato in Provincia qualche mese fa non lasciava spazio ad una trattativa sulla riduzione dei Deflussi Minimi Vitali e, in coerenza con quanto difeso e dichiarato fino ad oggi, la maggioranza dei primi cittadini giudicariesi ha preferito privilegiare l’ambiente rinunciando ad una parte dei canoni ambientali versati da Hydrodolomiti per lo sfruttamento idroelettrico dei fiumi.
«Abbiamo difeso il principio che l’acqua non va toccata - spiega il presidente della Comunità delle Giudicarie Giorgio Butterini - però ho richiamato i sindaci ad una considerazione molto oggettiva rispetto a questa piccola rinuncia che ci è chiesta in ragione del fatto che il valore energia è passato da 90 a 42 euro a megawatt, meno della metà rispetto al passato. Penso valga questa piccola rinuncia economia il nostro ambiente».

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