Ancora uno scontro tra un’auto ed un cervo, sulle strade trentine: è accaduto nella tarda serata di giovedì in val Rendena, lungo la statale 239: poco sopra l’abitato di Carisolo, non lontano dalla centrale, una vettura ha centrato l’animale piombato all’improvviso sulla carreggiata.

Fortunatamente il conducente e gli altri occupanti della vettura non hanno accusato alcuna conseguenza, tanto che la vettura ha proseguito la propria corsa.

È stato infatti un altro automobilista transitato in zona poco dopo a dare l’allarme, dopo aver notato la carcassa dell’animale per cui l’impatto con l’auto era stato fatale.

Nel punto del ritrovamento sono così intervenuti i vigili del fuoco volontari del corpo di Carisolo, che hanno liberato il ciglio della carreggiata dalla carcassa dell’animale, recuperandola e informando dell’incidente e del decesso del cervo anche il personale del corpo forestale provinciale.

Appena una decina di giorni fa in alta valle di Sole un animale era stato investito da un’auto e poi aveva sfondato il parabrezza di una corriera, finendo dentro al mezzo. Solo per miracolo il conducente - in quel momento unica persona a bordo - non era stato colpito, uscendone illeso.

Cifre ed episodi che sono all’ordine del giorno: la media registrata nel 2016 per quel che riguarda gli incidenti causati dalla fauna selvatica è stata di due episodi al giorno, con circa 750 segnalazioni di scontri causati dalla fauna selvatica giunte al Servizio foreste e fauna della Provincia. Che, ormai dal 2014, ha deciso di interrompere il rimborso automatico dei danni ai mezzi nel caso di scontri con caprioli, cervi o altri animali selvatici.

Nessun indennizzo (legato ora dunque unicamente alla scelta dei singoli automobilisti di dotarsi di una assicurazione che copra i danni legati a simili evenienze) ma la possibilità, per chi investe un animale selvatico, di poter rivendicare la proprietà della carcassa. Un’«opzione» che non è stata esercitata da chi è rimasto coinvolto nello scontro giovedì sera.