Comano, le Terme investono in ricerca

di Denise Rocca

Si investe in ricerca all’Azienda consorziale Terme di Comano: il Progetto Macrobiota è una scommessa (scientifica) che costa 276.000 euro ma vale il futuro medico del centro termale e quello turistico dell’intera vallata.

Sta arrivando in questi giorni a tutte le famiglie delle Giudicarie esteriori - 3600 copie - a spese della Fondazione Don Lorenzo Guetti, un depliant informativo sul progetto, una chiamata collettiva verso un obiettivo comune: «Insieme possiamo fare la differenza anche con donazioni singole a favore della ricerca» vi si legge.
Le cooperative, il Ceis, il Bim del Sarca hanno racimolato una buona fetta della cifra necessaria a portare avanti la ricerca avviata attraverso il Centro Studi «Istituto G.B. Mattei per la ricerca in idrologia medica e medicina termale».

Il quadro economico dovrebbe chiudersi con un contributo sostanziale, circa 100.000 euro, della Provincia: il Consiglio provinciale ha infatti approvato all’unanimità, poco prima di Natale, un ordine del giorno del consigliere Mario Tonina intitolato: «Valorizzazione della biospecificità e delle proprietà terapeutiche dell’acqua delle Terme di Comano». «Investire in ricerca - ha argomentato Tonina in consiglio - serve per confermare il ruolo delle Terme di Comano quale primo centro termale in Europa per il trattamento delle malattie della pelle. Per mantenere, consolidare e migliorare questa posizione serve un investimento costante che possa consentire alle Terme di Comano, in termini di risultato e di dati statistici, di confrontarsi con autorevolezza e quale soggetto riconosciuto, con il mondo medico-scientifico nei momenti di verifica nazionale ed internazionale».

Il voto impegna la giunta al sostegno economico e a relazionare, fra sei mesi, sullo stato dell’arte della procedura di finanziamento. Sono due i progetti di ricerca.

Il primo - «Il ruolo del microbiota umano nella cura della psoriasi e dermatite atopica con acque termali alle Terme di Comano ha lo scopo di studiare le variazioni del microbiota cutaneo nelle malattie della pelle e durante la terapia termale di Comano in riferimento anche ai miglioramenti clinici.
Lo studio è stato avviato su psoriasi e dermatite atopica, le due patologie più rappresentate nei curandi di Comano».

Si sta indagando se l’acqua termale è in grado di riequilibrare il microbiota nelle malattie cutanee, dimostrandone così il meccanismo d’azione. La seconda ricerca si intitola: «Valorizzazione della biospecificità e delle proprietà terapeutiche dell’acqua delle Terme di Comano» e parte dalla constatazione che tutte le acque, e in particolare quelle termali, non sono batteriologicamente pure, contrariamente a quanto creduto finora. Il professor Jousson del CIBIO è il microbiologo che con la sua equipe sta studiando i microrganismi presenti nell’acqua di Comano per capirne natura e azione. Aziende come La Roche Posay e Avène hanno portato avanti ricerche simili, poi sfociate in linee cosmeceutiche apposite.

A Comano i primi studi clinici risalgono al 1920 ma è dagli anni Duemila che si susseguono pubblicazioni e sperimentazioni varie di diverse università e primari dermatologi italiani: sull’attività favorevole della balneo-terapia con acqua di Comano nella psoriasi e nella dermatite atopica; uno studio del 2006 evidenzia la capacità dell’acqua di Comano nel ridurre le sostanze pro-infiammatorie prodotte da cellule psoriasichele infiammazioni, ma anche il miglioramento clinico e della qualità della vita dell’ammalato psoriasico a Comano. Nel 2015 anche un articolo scientifico sulla proprietà rigeneratrice dell’acqua locale nel trattamento delle ustioni e delle lesioni cutanee di difficile guarigione.

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