Caderzone Terme, dimissioni in blocco

«Non era più possibile andare avanti: la maggioranza non ci considera, anche le nostre offerte di aiutare nel governo del paese sono cadute nel vuoto». Così Emilio Mosca e  gli altri tre consiglieri di minoranza, si dimettono dal consiglio comunale.
 
«Come già ribadito nei precedenti consigli comunali, la minoranza consigliare è stata infatti relegata a mera comparsa: non solo ai suoi componenti è stato tolto qualsiasi incarico, ma totale è stata l’esclusione della stessa da qualsiasi decisione. Siamo in totale disaccordo sulla modalità di conduzione del processo di istituzione delle gestioni associate: si condivide il personale senza conseguire alcun risparmio, si assumono costi certi senza garanzia che i servizi permangano efficienti. Riteniamo inoltre la gestione generale del bilancio poco attenta nelle spese ed oltremodo generosa verso enti pubblici e privati senza contropartita: si sono ad esempio scontati quasi 20.000 euro annui di Imis (quasi il 10% del totale che rimane al comune) alla società proprietaria di quel cumulo di cemento denominato diga di Val Genova».
 
Spiega Emilio Mosca: «S’intenda, siamo d’accordo a sostenere i costi dei servizi sovracomunali, ma bisognerebbe che anche gli altri comuni facessero altrettanto. Dato che in questo primo anno di mandato l’Amministrazione attuale non ci risulta aver inoltrato alcuna richiesta di finanziamento, né partecipato ad alcun bando pubblico, nella lettera di dimissioni si è voluto invitare l’attuale Amministrazione comunale ad esser maggiormente propositiva».

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