Castel Romano riapre alle visite

Pieve di Bono-Prezzo, oggi l'inaugurazione

di Marco Maestri

Dopo quasi dieci anni di restauro domenica scorsa ha riaperto Castel Romano a Pieve di Bono-Prezzo. Quella che si può definire una sorta di seconda inaugurazione dello storico maniero, appartenuto alla famiglia del Conti Lodron, arriva dopo alcuni anni di chiusura legati ai lavori di restauro e soprattutto agli importanti interventi di consolidamento fatti nella zona del mastio. 

All’apertura voluta dall’amministrazione comunale in occasione dell’avvio del lungo Ponte dei Santi seguiranno poi altri cinque appuntamenti già programmati sempre in novembre: le visite guidate allo storico manufatto della Valle del Chiese sono previste cronologicamente mercoledì 2, mercoledì 9, sabato 12, mercoledì 16 e sabato 19 novembre.

Tali novità sono rese possibili grazie alla sinergia tra l’Amministrazione comunale, l’Associazione Il chiese, la collaborazione dell’Ecomuseo della Valle del Chiese ed il supporto del Consorzio turistico.

L’intento è quello di offrire al pubblico di appassionati una sorta di «anteprima» post lavori e in vista del programma di visite 2017. 

Per il prossimo anno infatti l’amministrazione comunale intende garantire delle aperture più continuative e contestualmente ospitare nel Castello Romano anche eventi e manifestazioni.

I lavori condotti dalla Sovrintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Comune (di Pieve di Bono prima e di Pieve di Bono-Prezzo ora) hanno permesso, tra l’altro, di sistemare alcune zone del cortile interno e ricavare due ambienti coperti che potranno essere utilizzati come zona biglietteria e sala didattica. Ma la grande novità è l’apertura dell’area del Mastio, completamente inaccessibile prima dell’intervento ed ora in grado di dare ai visitatori l’esatta idea della maestosità dell’originale struttura. Ma la storia di Castel Romano è anche piccante. L’imponente rudere domina la Pieve di Bono dall’alto del colle di Sant’Antonio, nei pressi dell’abitato di Por, e appartenne alla nobile famiglia dei conti Lodron come quello di Castel San Giovanni di Bondone.

La storica dimora divenne una delle sedi più importanti della nobile famiglia del Trentino, che ne promosse lavori di ampliamento e ristrutturazione attorno al XIV secolo.

Tra questi spiccano l’aggiunta di alcuni edifici residenziali ornati da pregevoli affreschi, fra i quali quello raffigurante una scena d’armi, staccato dalle pareti del castello e ora conservato presso il Museo Diocesano di Trento. Il Castel Romano fu una struttura importante dal punto di vista strategico ma andò verso un inesorabile degrado da quando i conti Lodron trasferirono il loro potere in altre zone del Trentino (la Vallagarina), in Austria (Tirolo e Carinzia) ed in Germania (per la precisione in Baviera). Venne gravemente danneggiato durante la Prima guerra mondiale trovandosi proprio a ridosso della linea del fronte.Tra le curiosità ve ne è anche una piccante: si narra, infatti, che la contessa Dina Lodron, bella e perversa, avesse la poco felice abitudine di uccidere gli uomini della Pieve, dopo averli invitati a castello e sedotti. A fare giustizia, secondo la storia, fu un prete che uccise la contessa a colpi di archibugio e liberando così le comunità dal maleficio.

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