L'ospedale di Tione dà il benvenuto al piccolo Pietro È il primo nato dopo la chiusura del punto nascite

di Denise Rocca

Un fiocco blu a papillon con un bigliettino scritto a mano che festeggia la nascita di Pietro sbuca allegro dietro una colonna del pronto soccorso di Tione: è nato un bimbo l’1 settembre a Tione, e dopo la tensione, i disagi, le polemiche che hanno circondato l’ospedale giudicariese è una ventata di aria fresca, un vagito atteso e ben arrivato al mondo.

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Non è una storia di corse e ansie, elicotteri che fanno ancora paura e dubbi sulla sicurezza in valle: è invece una storia di serenità e ringraziamenti, umanità e naturalezza.

Una mamma giudicariese vicina al termine è andata al Santa Chiara perché pareva giunto il momento del parto: era il 31 agosto ma il suo bambino non aveva deciso di nascere quel giorno.

Al Santa Chiara la mandano quindi a casa. Venti ore dopo ricominciano i dolori, memore del falso allarme del giorno prima la signora chiama il consultorio di Tione per poter avere un parere dalle ostetriche che già conosce e le danno fiducia, perché l’hanno seguita con i suoi primi due bambini: il posto non ci sarebbe ma Wanda e Mara la fanno venire comunque, quando arriva al consultorio la donna è già dilatata di otto centimetri. Come da protocollo parte la chiamata all’elicottero che arriva con l’ostetrica da Trento, arriva anche l’ambulanza per accompagnarla alla piazzola dell’elicottero: «A sirene spente, si tratta di una partoriente che ha bisogno di calma e serenità», l’ordine dalle ostetriche agli autisti, e se la ricorda questa attenzione la mamma, perché in certi momenti queste piccole grandi attenzioni si ricordano bene.

Partono le contrazioni e la decisione è di andare in pronto soccorso a Tione (non alla piazzola dell’elicottero), perché il bimbo è pronto a venire al mondo: nasce così, poco dopo, Pietro, primo nato all’ospedale di Tione dalla chiusura del punto nascite giudicariese. Non ci si aspettava tanta velocità, tanto che il papà, convinto di dover andare a Trento, si era precipitato a casa a prendere la borsa, pronta da qualche giorno, ma il suo bambino è venuto al mondo in valle, fra le mani delle due ostetriche che avevano seguito anche la nascita della sorellina e del fratellino di Pietro.

«Ci tenevo a ringraziare le ostetriche, le infermiere, il personale del pronto soccorso e dell’ambulanza perché c’è grande disagio dalla chiusura del punto nascite - racconta mamma Cristina, mentre allatta il suo bimbo - se non ci fosse stato il consultorio sarei stata sola ad affrontare il parto, se fossi partita in auto verso Trento sicuramente avrei partorito in macchina. Ecco, mi premeva dire che l’umanità delle persone, conoscerle perché ti hanno seguita tutta la gravidanza, è fondamentale per una partoriente: perché si sta affidando la vita del proprio bambino e il sentirmi con persone che mi conoscevano mi ha aiutato tantissimo. È prezioso il personale di Tione e del consultorio, c’è valore nel nostro ospedale e ci tenevo a dirlo in questo momento nel quale si vive malissimo la perdita, reale, di un punto di riferimento che si è creata con la chiusura del punto nascite».

Un’amica accompagnava Cristina, quel giorno: «È stata un’emozione grandissima alla quale hanno partecipato tutti coloro che erano al pronto soccorso e il personale è stato attentissimo, una professionalità e un’attenzione anche ai dettagli meravigliosa».

Ben arrivato al mondo Pietro, in un punto nascite che non c’è più, in un bistrattato pronto soccorso di un ospedale di valle, dove il valore delle persone ha fatto la differenza.

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