Tione, spostamento a rischio

Le pesanti lastre di granito del Monumento ai Caduti di Tione non hanno retto lo spostamento del manufatto necessario per i lavori ai giardini pubblici che l’amministrazione sta portando avanti. Ieri mattina, mentre la gru che le spostava le aveva appena sollevate di qualche metro da terra, le lastre hanno ceduto e sono rovinate al suolo causando dei danni e lo sgretolamento di alcune parti: immediatamente il manufatto è stato trasportato in una ditta locale, la Lavorazione Graniti Troggio e martedì la Soprintendenza provinciale visionerà e valuterà i danni. 

«Vorrei rassicurare tutti i cittadini che si sono allarmati – dichiara il sindaco Mattia Gottardi – anche perché attraverso le reti del cantiere non si scorge molto dei lavori interni e non hanno potuto vedere il monumento nei giorni scorsi, che già lo scorso pomeriggio era stato smontato, quindi tutta la parte in bronzo, che è la più preziosa, con le targhe dei caduti è intatta e incolume». 
 
Il Monumento ai Caduti è una realizzazione dell’artista trentino Eraldo Fozzer, degli anni Sessanta: il Regno d’Italia dopo l’annessione del Trentino aveva proibito di onorare i caduti austroungarici permettendo solo di mettere delle lapidi ricordo nei cimiteri ordinari, l’erezione del monumento a Tione fu quindi accolta dalla popolazione con grande coinvolgimento: fu posizionato nella centrale Viale Dante proprio per lavare lo «schiaffo» del dispregio dell’Italia verso i caduti locali. Nel 1958 arrivò una parte di finanziamento per avviare l’iter e due anni dopo venne fondato un comitato presieduto da Bruno Battocchi che aveva come esecutori e segretari Mario Antolini e Tullio Cazzolli, che raccolse le libere offerte dei cittadini ed eresse il monumento: «La cancellata di bronzo è formata da tre pannelli che sintetizzano l’idea madre d’ogni monumento ai Caduti – recita la presentazione dell’epoca - nel primo panello in alto è raffigurata “la guerra” idealizzata in un cavallo infuriato che tutto travolge; poi tema centrale è “la prigionia” osservata nella sua dolorosa realtà di uomini rinchiusi fra sbarre e tormenti; il terzo pannello, in basso, esprime “la pietà” con il volto di una madre che amorosamente sostiene in grembo il proprio figlio, il Caduto, mentre gli angeli spiritualizzano il dolore e la morte». 
 
In tanti, spaventati dal boato, si sono affacciati alle finestre delle abitazioni circostanti e avvicinati al parco recintato per i lavori per capire cosa era successo: d’altronde 70 quintali di granito che piombano pesantemente al suolo si fanno sentire. E a farsi sentire anche i gruppi di opposizione che sull’incidente sono intervenuti immediatamente: «Alla Soprintendenza l’ho detto io quando ho chiamato per capire che autorizzazioni erano state date – spiega il consigliere Adriano Accili – non era ancora stato comunicato alle 10.30 del mattino. Mi chiedo soprattutto perché non sia stata interpellata una ditta specializzata per lo spostamento».
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