A Campiglio commozione per il «Viaggio di ritorno»

Alla prima del film che ricorda le vittime della tragedia del Brentei

di Luisa Pizzini

Venticinque anni dopo quel tragico 17 luglio, al palasport di Madonna di Campiglio, è stato proiettato (per la prima volta in Trentino) il docu-film Viaggio di ritorno. E in sala, tra le cinquecento persone che hanno preso posto in platea lo scorso 15 luglio, c'era tanta gente del posto che aveva ancora negli occhi le immagini di quel terribile giorno, quando sei ragazzi ed un seminarista di Piacenza morirono sotto ad una slavina sul sentiero che porta al rifugio Brentei. C'erano anche tanti soccorritori intervenuti per cercare di strappare alla morte altri ragazzi che facevano parte di quella sfortunata comitiva, tra i quali il pilota alense Bepi Simonetti.

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Dopo le proiezioni a Piacenza si era capito che il film non era una semplice ricostruzione, voluta tra gli altri da uno dei superstiti della tragedia: Giovanni Alberti. Il racconto attraverso le immagini curato da Giorgia Scalia e Alessandro Zonin è un modo per ricordare o, se preferite, per non dimenticare chi ha perso la vita sotto la furia della natura. Sette stelle alpine consegnate dal comandante del vigili del fuoco volontari di Madonna di Campiglio, Franco Bisti Luconi, a Nella - mamma di una delle ragazze morte - è stato il gesto forse più simbolico e commovente della serata.

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Ora la proiezione è attesa per l'autunno anche ad Ala, dove è nata l'idea di questo progetto. Per questo tra i protagonisti ci sono anche degli alensi: oltre a Bepi Simonetti anche Francesca Aprone - attrice e voce narrante nel film - e Marco Simonetti sempre in prima fila nell'organizzazione. Tra le autorità anche l'alense assessore provinciale alla protezione civile, Tiziano Mellarini.

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