Rurale Val Rendena, prima assemblea post fusione

Oggi a Spiazzo per quasi 2mila soci

di Alberta Voltolini

A poco meno di un anno dall’ultima assemblea «separata» con le Casse rurali Spiazzo-Javrè e Strembo-Bocenago-Caderzone Terme intente a votare, con un amplissimo consenso di base, la fusione nella Cassa rurale Val Rendena, si tiene oggi (sabato 30 aprile) alle 17 presso la palestra dell’Istituto comprensivo Val Rendena a Spiazzo, l’incontro dei quasi 2.000 soci della nuova Cassa per approvare il primo bilancio post fusione.

Il clima che si percepisce è positivo e chiaro il messaggio inviato dal Consiglio di amministrazione presieduto da Mirko Bonapace: l’anno trascorso è stato all’insegna della condivisione, dell’aggregazione e del consolidamento, mentre gli obiettivi per il prossimo sono il rafforzamento patrimoniale, la razionalizzazione dei costi e un reddito più efficiente, l’attenzione alla qualità del credito ed una maggiore copertura dei crediti deteriorati, il contenimento dei rischi aziendali, il rafforzamento della struttura organizzativa e un miglior presidio dei rischi, infine l’accrescimento delle competenze di governance.
Il tutto inserito in un contesto economico che continua ad essere critico e nella complessità della riforma del sistema bancario.

Intanto, alcune anticipazioni sui numeri del patrimonio raggiunto e della gestione economica che saranno presentati questo pomeriggio ai soci. Il patrimonio ha raggiunto la cifra di 23 milioni e 500mila euro, mentre il credito anomalo netto rispetto al patrimonio di vigilanza è, in percentuale, pari al 37,65%. L’indice Cet1 Ratio, utilizzato dalla Bce per valutare la solidità di una banca, è del 29,08%, un valore molto buono, ancora di più se paragonato a quello medio delle casse rurali (con masse intermediate minori di 250 milioni) che è del 20,47% e delle casse rurali trentine che è, invece, del 15,58%.

La raccolta complessiva, nel corso del 2015, è stata di 151 milioni e 700mila euro (65% raccolta diretta e 35% indiretta). I crediti verso la clientela sono stati di 62 milioni e 100mila euro (71% mutui, 23% conti correnti e 6% altri finanziamenti). I crediti anomali raggiungono il 14% (il 3,5% considerati sofferenze, il resto inadempienze probabili). Il bilancio si è chiuso con un utile di 212mila euro (267mila nel 2014). Nel 2015 sono stati destinati a elargizioni e beneficenza 151mila euro che comprendono anche contributi a sostegno di iniziative a favore dei soci, borse di studio, contributi per attività sportive ed eventi.

Quali le considerazioni sul primo anno di vita e il primo bilancio della Cassa Rurale Val Rendena? «Un buon punto di partenza - scrive il Consiglio di amministrazione ai soci - nella consapevolezza che la nuova Cassa ha ancora molto da fare. Sarà infatti necessario salvaguardare, con obiettivi di costante crescita, il patrimonio aziendale, fonte imprescindibile nell’attività di sostegno all’economia e al territorio locale, incrementare ulteriormente le coperture del credito deteriorato; trovare nuove fonti di ricavo atte alla crescita della redditività; proseguire con costante attenzione il contenimento dei costi; puntare all’efficienza per poter perseguire gli obiettivi di difesa alla concorrenza del restante sistema bancario».

Oggi, l’assemblea vota tre componenti del Consiglio di amministrazione in quanto Thomas Collini, Nicola Dorna e Manrico Moschetti sono giunti a scadenza di mandato.

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