Un assalto al torrente Arnò Cinque richieste di sfruttamento

Coinvolta la parte alta e nei pressi di Bondo e Breguzzo

Ben 5 sono le richieste di concessione  per derivare acqua in diversi punti del torrente Arnò e trasformarla in energia idroelettrica ad oggi presentate presso il Servizio Gestione risorse idriche della Provincia autonoma di Trento. Tutte di iniziativa privata (3 della società unipersonale Measure srl di Pinzolo e 2 di Romano Menapace di Tassullo) alle quali si aggiunge anche una domanda in concorrenza inoltrata al medesimo servizio provinciale da parte del Comune di Breguzzo. Le richieste riguardano sia l'alto Arnò in località Dispensa sia l'area più in basso all'altezza dei paesi di Bondo e Breguzzo.

E questo preoccupa, preoccupa molto la popolazione locale che teme un depauperamento del torrente, già pesantemente gravato da altre opere di presa.

Tra questi timori si è fatta strada la fondazione del Comitato civico per la salvaguardia del torrente Arnò, riassunto nel nome "Salvarnò", nato all'inizio di novembre per salvaguardare il torrente che percorre la Val di Breguzzo, uno dei territori ambientalmente più preziosi del Parco naturale Adamello Brenta. Prima azione concreta messa in campo, una raccolta firme contro lo sfruttamento idroelettrico che si effettua presso gli uffici comunali di Breguzzo, Bondo, Roncone, Lardaro e Tione; seconda, la serata informativa di stasera, giovedì (ore 20.30, sala consigliare del Comune di Breguzzo) con gli interventi dell'antropologo Annibale Salsa e di Maurizio Siligardi, professore di Ecologia fluviale all'Università degli studi di Trento.

E le richieste sono chiare. Evidenziata, da parte dei "Salvarnò", una mancanza di trasparenza da parte dei comuni di Bondo e Breguzzo, oggi commissariato, nella gestione della questione, soprattutto in riferimento all'adozione di alcune delibere di Giunta, si chiede di posticipare la trattazione della problematica alla prossima primavera, quando diventerà operativo il nuovo comune Sella Giudicarie. Il Comitato, inoltre, ha l'obiettivo di opporsi alla realizzazione delle infrastrutture necessarie alla produzione di energia elettrica e inoltrate agli uffici provinciali. Contestato anche il fatto che i sindaci di Bondo e di Breguzzo non hanno partecipato alla riunione della Conferenza dei Servizi in occasione della quale avrebbero potuto rappresentare l'interesse pubblico ad un uso diverso delle acque chieste in concessione.

Per chi vuole saperne di più, l'appuntamento è alle 20.30 di giovedì presso la sala consigliare del Comune di Breguzzo.

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