Cacciatore «salvato» dalla multa

Grazie ad una sanzione è stato dimostrato che l'uomo non ha incendiato una casa

Non è certo la massima aspirazione per un cacciatore avere alle costole la forestale, specie se poi arriva pure una contravvenzione. Ma talvolta anche una multa può rivelarsi un colpo di fortuna. Anche grazie ad una sanzione, infatti, un cacciatore 52enne di Storo è riuscito a dimostrare di non essere il piromane che il 21 settembre del 2014 tentò di incendiare una casa. Un'imputazione pesante per un fatto terribile: il rogo doloso fu appiccato alla casa dove si trovavano i genitori e un bimbo di pochi mesi.

Per fortuna una persona di passaggio notò le fiamme e i vigili del fuoco evitarono il peggio. A processo è finito il cacciatore, difeso dall'avvocato Andrea Antolini. A suo carico c'erano solo indizi, tra cui le telecamere che avevano ripreso la sua auto transitare quel giorno in direzione Val di Ledro. Al processo - che si è concluso con l'assoluzione dell'imputato - sono stati sentiti come testimoni anche carabinieri, guardiacaccia e forestali. Importante per la difesa era ricostruire gli orari di quella giornata di caccia. È risultata utile la sanzione venatoria inflitta ad un membro del gruppo che ha aiutato a ricostruire gli orari di spostamento dell'imputato. Orari che secondo la difesa non erano compatibili con la presenza sul luogo dell'incendio.

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