Piste ciclabili delle Giudicarie 5 anni per completare la rete

di Giuliano Beltrami

Chi cominciava a pensare che si trattasse della solita fiera dei buoni propositi dovrà ricredersi: il sistema delle piste ciclabili delle Giudicarie sarà completato. Tempi? «C’è un piano di cinque anni», ha spiegato Mauro Gilmozzi, l’assessore provinciale venuto a Tione l’altra sera per benedire l’operazione ed essere benedetto (ringraziato a più voci) dagli astanti.

Per spiegare il progetto alla stampa c’era il gotha della pubblica amministrazione locale: la presidente della Comunità di valle Patrizia Ballardini ed il suo assessore Giampaolo Vaia, i presidenti dei Bim del Sarca e del Chiese Gianfranco Pederzolli e Giorgio Butterini, l’immancabile consigliere provinciale Mario Tonina ed uno sparuto manipolo di sindaci. «D’altronde - ha giustificato Butterini - del tema se n’è ampiamente parlato, trovando l’accordo generale». Dunque il sistema sarà completato, con una spesa attorno ai 12 milioni: 7 e spiccioli messi dalla Comunità di valle, 2 e mezzo dal Bim del Sarca, uno e mezzo dal Bim del Chiese. Completare (come ha spiegato Vaia) significa per il Chiese la Cimego-Condino, l’area sportiva di Condino, la Storo-Darzo in destra Chiese ed il completamento sul lago d’Idro. Per ora pensare alla circumnavigazione del lago fa parte delle utopie di pochi e delle complicazioni burocratico-politiche fra due province. La Lardaro-Pieve di Bono sarà a carico della Provincia, quando sarà fatta la variante stradale di Pieve di Bono. Per la Rendena si bypasserà Fisto e pure Villa (zona crm, dove c’è un tratto promiscuo). Per la Busa di Tione la Sesena-Bolbeno per risalire verso Bondo e la Ragoli-Comano attraverso Ponte Pià. Un capitolo a parte sta nel completamento del Limarò, che secondo Gilmozzi costerà sui sette milioni di euro.

Perché questa accelerazione? Uno pensa subito male (elezioni vicine), invece no. «In realtà - ha spiegato Patrizia Ballardini - i soggetti finanziatori (Comunità, Provincia, Bim) hanno firmato l’accordo di programma (l’ultimo è stato il Bim del Chiese poche sere fa), perciò ora si può procedere». O meglio, «una ventina di Comuni hanno deliberato - ha osservato Vaia - anche se sono esonerati dall’investimento, ma li abbiamo voluti a bordo. Ora aspettiamo gli altri. Poi, certo, il momento non è dei migliori: essendo a cavallo dei rinnovi amministrativi scontiamo il ritardo. In ogni caso appena ricostituite le amministrazioni si procederà con il piano delle priorità».

Piste ciclabili come «tassello del piano di mobilità» (parola di Giampaolo Vaia). Piste come «offerta distintiva per il turismo su due ruote», parola di Ballardini, che ricorda l’apertura a breve della pista di downhill in alta Rendena (per quelli che scendono a rotta di collo) e i percorsi per le bici elettriche (per le più tranquille famiglie). Turismo (non solo invernale) come risorsa: si pensi al progetto pesca con l’installazione delle attrezzature per la pesca «no kill» e delle strutture per disabili. E la benedizione di Gilmozzi? Eccola. «Complimenti, perché avete saputo essere selettivi con un’idea di sviluppo. La Provincia investe sulle piste ciclabili in città per migliorare le condizioni ambientali. Nelle valli i paesi i percorsi ciclabili servono per il collegamento fra paese e paese. Quello che siete riusciti a costruire non è banale».

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