Solidarietà / La storia

Associazione Bambi, da 20 anni supporta i bambini malati e le loro famiglie: donati oltre 1,5 milioni di euro

Era il 2003 quando nella cucina della pediatra Margherita Marzatico partì l'avventura. Lo spunto venne da Daniela Zanon, che trovò subito appoggio dall'amico Valentino Ventura. Entrambi hanno provato il dolore di perdere una figlia, entrambi hanno deciso di adottare idealmente decine e decine di bambini, aiutandoli, assieme alle loro famiglie, ad avere una vita migliore. Dopo di loro vennero coinvolti altri pediatri e tanti altri volontari

di Andrea Orsolin

CAVALESE. Vent'anni trascorsi ad aiutare i bambini malati, vittime di disagio sociale o incidenti, di disabilità fisiche o psichiche. Vent'anni a supportare le famiglie, sia economicamente (coprendo le spese, mediche e non solo, spesso molto costose) che emotivamente. L'Associazione Bambi ha festeggiato i suoi primi vent'anni con una cena solidale curata dal Gruppo Cuochi di Fiemme.

Era il 2003 quando nella cucina della pediatra Margherita Marzatico partì l'avventura. Lo spunto venne da Daniela Zanon, che trovò subito appoggio dall'amico Valentino Ventura. Entrambi hanno provato il dolore di perdere una figlia, entrambi hanno deciso di adottare idealmente decine e decine di bambini, aiutandoli, assieme alle loro famiglie, ad avere una vita migliore.
Dopo di loro vennero coinvolti altri pediatri e tanti altri volontari.

Un'importante spinta economica iniziale provenne dal Consorzio autoriparatori di Fiemme e Fassa, primo di una lunga serie di sostenitori. Oggi le finanze vengono raccolte attraverso i fondi del 5xmille, donazioni di imprese e privati, raccolte fondi in occasione di comunioni, cresime, compleanni e funerali. In vent'anni, l'Associazione Bambi ha raccolto più di un milione e mezzo di euro.

Si è occupata soprattutto di bambini delle valli di Fiemme, Fassa e Cembra, ma pure del resto del Trentino e, in qualche caso, fuori provincia. Ha dato contributi ad ospedali e altre associazioni. Le segnalazioni di situazioni bisognose d'aiuto arrivano dai pediatri o dagli assistenti sociali, in altri casi dalle famiglie stesse.

«Non è sempre facile intercettare i bisogni - ammette Daniela Zanon, anima dell'Associazione - Ci sono famiglie più aperte, altre più chiuse. Noi siamo come una catena, meravigliosa, un anello fatto a cuore. Il nostro credo è "Vivere bene è fare del bene". Quello che conta è stare tutti insieme per aiutare chi non ce la fa: solidarietà e amore creano speranza e vita. Tutti i bambini hanno diritto a un futuro, e le famiglie non vanno lasciate sole».

Quando un bambino si ammala, i genitori smettono di lavorare. Magari devono cambiare casa, installare un ascensore, comprare la sedia a rotelle o un automobile più confortevole. Devono passare un lungo tempo lontano dalla propria abitazione, sobbarcandosi costose spese per medicinali, visite specialistiche o l'affitto. Dove la sanità pubblica non interviene, Bambi viene in aiuto. Spesso non si possono aspettare le solite lungaggini burocratiche del settore pubblico, serve intervenire immediatamente.

«Grazie a chi ci aiutato e ha creduto in questo progetto fin da subito - conclude Daniela -. Abbiamo tenuto duro, perché dentro a questa associazione c'è la vita di tutti noi, c'è il ricordo dei nostri bambini che non ci sono più. Aiutare gli altri ci porta a tenere duro nella vita: il sorriso e la gratitudine della gente che aiutiamo ci danno la forza per andare avanti».

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