Colpito dal mal di montagna: escursionista soccorso al rifugio Piz Boè
L’uomo, un alpinista sloveno, è stato portato in barella fino agli impianti di risalita del Sass Pordoi, riaperti in serata per il soccorso
TRENTO. Si è concluso intorno alle 23.30 un intervento per soccorrere un alpinista di nazionalità slovena del 1993 che ieri sera accusava i sintomi del mal di montagna, con forti mal di testa e mal di stomaco, mentre si trovava al rifugio Piz Boè, situato a una quota di 2.873 metri, nel gruppo del Sella in Val di Fassa (Canazei).
La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco prima delle 20 dal gestore del rifugio. La Centrale Unica di Trentino Emergenza ha chiesto l'intervento dell'elicottero che ha effettuato un primo tentativo di soccorso, senza riuscire ad atterrare al rifugio a causa delle nebbie presenti in quota.
Volato a Canazei, ha imbarcato a bordo sei operatori della Stazione Alta Val di Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico per trasportarli nel punto più vicino al rifugio libero dalle nebbie.
I soccorritori sono stati fatti sbarcare sull'Altopiano delle Mesules, a monte del rifugio. Poiché la fitta nebbia rendeva difficile l'orientamento, i soccorritori sono stati seguiti da valle grazie al tracciamento Gps e in circa 30 minuti hanno raggiunto il rifugio, dove hanno prestato le prime cure all'alpinista.
L'uomo, quindi, è stato imbarellato e trasportato a spalla con la barella portantina per circa un'ora fino all'impianto di risalita del Sass Pordoi, riaperto appositamente per agevolare l'operazione di soccorso. Da lì è stato portato a Canazei e affidato all'elicottero che lo ha trasferito all'ospedale di Cavalese per gli accertamenti del caso.
L'intervento si è concluso intorno alle 23.30.