Montagna / Il caso

Estate sulla Marmolada: niente zona rossa, ma altre misure di sicurezza

Si stanno definendo in questi giorni le modalità con cui il versante nord del ghiacciaio potrà essere percorso. Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha pèartecipato a un sopralluogo con i tecnici provinciali, a quasi un anno dalla tragedia

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TRENTO. Sulla base delle informazioni acquisite dal Servizio prevenzione rischi e Cue della Provincia autonoma di Trento, si stanno definendo in questi giorni le modalità con cui il versante nord della Marmolada potrà essere percorso in sicurezza, ma "non ci sarà nessuna zona rossa".

Lo conferma il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, in occasione del sopralluogo in vetta con i tecnici provinciali, a quasi un anno dal disastro.

"Quassù i sentimenti si fanno contrastanti e oscillano tra la tristezza mista a tensione per quanto è accaduto e la fascinazione per la bellezza che ci circonda", ha detto Bernard.

Il crollo del seracco del ghiacciaio di Punta Rocca, che ha causato la morte di 11 alpinisti, è avvenuto alle 13.43 del 3 luglio 2022. Il distacco ha interessato circa 63.300 metri cubi di ghiaccio, precipitati a valle ad una velocità di 50-80 metri al secondo, portando con sé roccia e detriti per circa 2,2 chilometri.

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Un anno dopo la tragedia sulla Marmolada. Secondo quanto è stato accertato, il distacco aveva interessato circa 63.300 metri cubi di ghiaccio precipitati a valle ad una velocità di 50-80 metri al secondo

Nella giornata del disastro, sul ghiacciaio sono intervenuti 127 operatori della Protezione civile, affiancati da 96 unità di supporto. In 18 giorni di attività sono state attivate 14 strutture operative della Provincia di Trento, quattro forze nazionali, il Commissariato del Governo, la Provincia di Bolzano, la Regione Veneto, il Comune di Canazei e il Comun General de Fascia.

"Eventi come quello dell'estate 2022 non erano mai stati registrati in Trentino e tuttora sono in corso studi per verificarne le cause. Ma proprio la presenza di acqua all'interno della massa di ghiaccio sarebbe stata uno degli elementi che ha provocato il distacco", spiega il tecnico del Servizio prevenzione rischi e Cue della Provincia autonoma di Trento, Sergio Benigni.

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