A Cavalese è nata Nives: parto fortunatamente senza complicazioni

La notizia che tutti attendevano in val di Fiemme è finalmente arrivata: a cinque giorni dalla riapertura del reparto di maternità, avvenuta l'1 dicembre, è finalmente nata la prima bambina. Questa mattina alle 5.20, infatti, è arrivata la piccola Nives: 3,6 chili, figlia di una famiglia di Predazzo.

La piccola sta bene e il parto è stato regolare, fortunatamente senza alcuna complicazione. Esultano tutti quelli che in questi mesi hanno lottato, anche e soprattutto politicamente, per la riapertura del punto nascita nell'ospedale fiemmese.

Nel pomeriggio è previsto l'arrivo a Cavalese del presidente Fugatti: la Lega e lui nelle vesti di sottosegretario hanno sempre combattutto per l'obiettivo riapertura, nonostante i divieti, legati a motivi di sicurezza, fatti dal ministero della Salute negli anni scorsi, viste le soglie bassissime di nascite, l'assenza di personale e la strumentazione non d'eccellenza in caso di complicazioni. 


LA VICENDA

La vicenda del punto nascita di Cavalese è nota ed ha una storia che diventa un caso nel 2016. E' questo l'anno in cui la Giunta provinciale aveva presentato richiesta di deroga al Ministero della Salute per mantenere aperti i punti nascita con meno di 500 parti all'anno, ovvero quelli presso gli ospedali di Tione, Arco, Cles e Cavalese. Sebbene la richiesta fosse stata accolta per Cles e Cavalese, per quest'ultimo si è dovuto sospendere per la mancanza degli standard minimi di personale prescritti dal Ministero. In questo periodo sono comunque rimasti attivi i servizi del percorso nascita territoriale per le gravidanze fisiologiche e l'elisoccorso per le situazioni di emergenza. La volontà della Provincia è però sempre stata quella di rendere nuovamente funzionante il punto nascita a servizio delle popolazioni delle valli di Fiemme e di Fassa. Individuato il personale medico necessario, nel 2017 l'Azienda ha informato il Ministero della possibilità di riprendere l'attività del punto nascita di Cavalese, ma il Ministero se da un lato ha confermato l'idoneità dell'organigramma medico proposto, dall'altro inaspettatamente ha posto una ulteriore pesante limitazione, ovvero la predisposizione di una seconda sala parto e di una sala operatoria per le emergenze ostetriche nel blocco travaglio/parto.
Il 7 agosto scorso, l'Azienda provinciale aveva inviato una lettera al Ministero della salute e al ministro Grillo con l'aggiornamento sullo stato dei lavori della seconda sala parto e sulla disponibilità 24 ore su 24 del personale sanitario. La Giunta provinciale Rossi diede l'avvio ai lavori che si sono conclusi nelle scorse settimane. Nel corso di questi anni si è parlato spesso di personale medico mancante: pediatri, rianimatori e altro. Proprio per questo l'Azienda sanitaria proinvinciale continuerà a promuovere concorsi (uno di pediatria è stato appena realizzato). Una carenza che non è solo di Cavalese come ha detto il direttore dell'Azienda Paolo Bordon, ma è diffusa su tutti gli ospedali.
Nel frattempo, il presidente della Comunità territoriale della Valle di Fiemme Giovanni Zanon, il 13 novembre scorso, ha inviato alla nuova giunta provinciale, ai consiglieri provinciali e ai sindaci e agli amministratori delle zone interessate dal servizio ospedaliero, una nota contenente un'ampia riflessione sugli aspetti socio sanitari della valle, non legati solo al punto nascita.
In particolare, nel documento il presidente prende in considerazione l'intero sistema ospedaliero della valle, evidenziando come «se non si riuscirà a modificare alcuni parametri, in particolare riferiti alla presenza attiva di alcune figure professionali, difficilmente il sistema sarà in grado di reggere a lungo termine» e auspicando anche la promozione di un ragionamento sulla definizione chiara delle Unità Operative e dei servizi, che si devono considerarsi necessari per chi vive in montagna, un «confronto franco» sulla rotazione periodica dei professionisti tra ospedali centrali e periferici e una particolare attenzione ai reparti di Chirurgia (visto il prossimo pensionamento del direttore dell'U.O.) e Ortopedia per la sostituzione e il mantenimento delle competenze.

 

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