La storia di "Fiemme 3000" in un libro Il ricavato per la ricostruzione dei boschi

 Fiemme 3000. Un’azienda di Predazzo che è un dei  fiori all’occhiello dell’economia fiemmese. 
Nata nel 1993 grazie alla volontà ed all’intraprendenza di Marco Felicetti (foto) , ha rappresentato subito un’impresa controcorrente, che ha fatto della biocompatibilità applicata al mondo dell’abitare il fulcro della propria produzione, specializzandosi in pavimenti, rivestimenti e quindi in oggetti di arredamento in legno, biocompatibili. 
A 25 anni dalla sua fondazione, Franco Angeli Edizioni di Milano, all’interno della «Collana Casi e studi d’impresa» ha pubblicato un volume intitolato «Il bosco in casa - Storia controcorrente di un’impresa biocompatibile», opera dello stesso Felicetti e che racconta la storia di questa realtà all’avanguardia in Italia per quanto riguarda la salubrità ed il benessere, con lo scopo di condividere con i più giovani, gli imprenditori di domani, un’esperienza innovativa e portare all’attenzione del pubblico dei temi di stretta attualità, come l’importanza della qualità dei materiali utilizzati negli ambienti interni e l’impatto dell’inquinamento indoor sulla vita di ogni giorno.
Da ricordare anche che il percorso aperto da Fiemme 3000 è arrivato, nel 2017 ad un traguardo importante, la pubblicazione dei risultati della «ricerca Alfa-pinene», curata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree e che ha certificato, come ricorda nella prefazione l’architetto Leopoldo Busa, consulente specializzato nella salubrità degli ambienti interni, la totale assenza di sostanze inquinanti nei suoi prodotti, configurandosi come «un esempio virtuoso per altre realtà che vogliono orientasi verso una nuova frontiera della certificazione ambientale».
L’azienda ha deciso di devolvere il ricavato dalle vendite del libro (in distribuzione in tutta Italia da novembre) alla ricostruzione del patrimonio forestale della valle di Fiemme, colpito dalla violenta ondata di maltempo di fine ottobre. 
«Anche il nome della nostra azienda è legato a questa terra - dice Marco Felicetti - A suo tempo, scegliemmo Fiemme 3000 proprio perché la nostra valle è sempre stata conosciuta come quella dei 3.000 alberi pro capite. Un patrimonio profondamente ferito e che siamo tutti obbligati a sostenere e oggi più che mai a salvaguardare, con grande impegno e la massima serietà».

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