Cermis, conti positivi anche con poca neve

di Stefania Monsorno

La ski area Alpe Cermis raggiunge il mezzo secolo di attività con un bilancio positivo e il riconoscimento di 5 stelle per la qualità delle piste e dei servizi.
Nella Sala del Consiglio del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, il presidente Giulio Misconel ha presentato ai soci il bilancio 2016/2017. L’Alpe Cermis ha chiuso i conti 2016-2017 con un utile di 187.052 euro.
L’83% dei ricavi sono da attribuirsi all’ultima stagione invernale, quando i giorni di apertura sono stati 137, con una media di 1.500 presenze giornaliere.

«Numeri inferiori rispetto al passato - ha constatato Misconel, che ricorda anni record in cui le presenze si aggiravano intorno alle 4.000 - ma sono in aumento le vendite degli stagionali e speriamo quest’anno di raggiungere e magari superare i 10.000 abbonamenti».

Il calo di presenze è da imputarsi al continuo calo delle precipitazioni nevose ed è dunque facile prvedere che un inverno più nevoso porti più sciatori. Intanto, l’assenza di precipitazioni ha reso la neve programmata una risorsa irrinunciabile. L’anno scorso sono stati registrati appena 80 cm di neve caduta e la prima nevicata è arrivata solo il 6 febbraio, troppo tardi per la stagione sciistica che era partita in dicembre. I costi per l’innevamento, l’energia elettrica e la manutenzione sono così aumentati del 4,24%: produrre un metro cubo di neve costa 1,59 euro.

Nonostante la scarsità di neve e i maggiori costi, i ricavi sono però in crescita grazie alla sinergia con le amministrazioni locali, il consorzio sciistico Fiemme-Obereggen e l’Azienda per il Turismo di Fiemme, con 291.540 euro in più rispetto al 2015. Positiva anche la stagione estiva, «baciata» dal sole, dove i giorni di apertura sono stati 88, per una media di presenze di più di 1.000 persone al giorno e una percentuale di guadagno che supera quella del 2015 del 14,30%. Il «cash flow» della società è stabile sul valore positivo di circa 2 milioni di euro dal 2013.

Giulio Misconel è subentrato al padre Luigi Misconel, uno dei fondatori storici della società, che più di cinquant’anni fa ha scommesso sul turismo invernale e sullo sci alpino con coraggio e lungimiranza e che ha poi proseguito nella sua missione fino a creare la società che Funivie Alpe Cemris è oggi.
La storia della società e dei suoi fondatori è stata ricordata con affetto e minuzia di dettagli da Gianni Trettel, un altro dei nomi che compare nei registri dell’Alpe Cermis fin dai suoi albori. L’attività della società funivie del Cermis continua ininterrotta da cinquant’anni ed ha superato difficoltà e tragedie di cui è rimasta memoria in tutta la comunità.

Oggi si propone di investire sui giovani e il potenziamento delle offerte e delle piste, con la volontà di realizzare nuovi percorsi, aprire nuovi rifugi e ristoranti e incrementare le proposte d’intrattenimento e gli snowpark. Da quest’anno sarà aperta la connessione wifi a tutte le stazioni di arrivo e partenza degli impianti. Andrea Giacomelli ha sostituito Andrea Varesco in qualità di consigliere. Il consigliere provinciale Mauro Gilmozzi si è poi complimentato con la società e ha ricordato l’importanza dell’innovazione e della diversificazione dei servizi, mettendo l’accento su tutta una serie di attività e di sport alternativi su cui si può ragionare nel futuro. «Occorre riconoscere e assecondare le nuove tendenze del turismo e pensare anche agli stranieri: investire sull’estate e sulle famiglie» ha detto.

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