Passi chiusi, ricorsi contro il Ministero

«Il Comitato per la Salvaguardia dei Passi Dolomitici ha dato incarico al proprio legale di presentare un ricorso contro il parere favorevole del Ministero delle infrastrutture alla chiusura della strada Statale 242».

L’annuncio è di Osvaldo Finezzer, imprenditore di Passo Pordoi. Il Comitato ha presentato un documento nel quale afferma che il 28 aprile scorso «il Ministero Infrastrutture e Trasporti, a seguito richiesta presentata dalle Province di Bolzano e di Trento, esprimeva parere favorevole alla chiusura della SS 242. A seguito di questo parere le due Province hanno deliberato la chiusura della strada, delibera contro la quale il Comitato ha fatto ricorso ai due Tribunali amministrativi regionali di Trento e Bolzano».
Il Comitato è riuscito ad ottenere copia del parere ministeriale in tempo utile prima che scadessero i termini per il ricorso.

«Il parere ministeriale - afferma il Comitato - pare pieno di imprecisioni formali e sostanziali, ed è stato assunto senza che il commissario del Governo di Trento ne fosse informato e senza il parere della Regione Veneto, nonostante la Stratda statale 242 sia una strada statale con valenza sovra regionale».

Il Ministero - aggiunge il Comitato - nel formulare tale parere «avrebbe dovuto procedere a una istruttoria trifasica tesa a verificare l’idoneità del provvedimento, la sua necessità e la sua adeguatezza; inoltre, avrebbe dovuto offrire una congrua motivazione, aspetti che invece sono stati del tutto trascurati. L’istruttoria non è stata fatta e la motivazione del parere ministeriale è lacunosa, incompleta, illogica e contraddittoria.
L’esame del provvedimento ha fatto emergere le sue carenze e i vizi di illegittimità, vizi che se confermati dai giudici renderebbero illegittime anche le ordinanze adottate dalla Provincia di Trento e Bolzano di chiusura del traffico».

In tutto questa vicenda, viene sottolineata «l’estrema difficoltà incontrata dal Comitato per la salvaguardia dei Passi Dolomitici ad ottenere copia dei provvedimenti assunti, provvedimenti che dovrebbero essere pubblici e facilmente accessibili ai cittadini. Si è dovuti ricorrere al Respondabile della Trasparenza del Ministero delle Infrastrutture per ottenere quanto la legge esplicitamente richiede. A tal proposito un sentito ringraziamento all’onorevole Riccardo Fraccaro del Movimento 5 Stelle che ci ha aiutato in questa battaglia per la trasparenza, legalità ed i diritti dei cittadini».

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