Basta auto, al lavoro si va con la e-bike

Parte da tre importanti e note aziende, il tentativo di rivoluzionare la mobilità in Valle di Fiemme

di Giorgia Cardini

Parte da tre importanti e note aziende, il tentativo di rivoluzionare la mobilità in Valle di Fiemme, sostituendo all’auto privata la bicicletta a pedalata assistita (e-bike) per tutti gli spostamenti casa-lavoro, e non solo.
 
BioEnergia Fiemme spa di Cavalese, Eurostandard spa di Lago di Tesero e D.K.Z. srl - Fiemme 3000 di Predazzo sono le tre imprese coinvolte nell’iniziativa presentata ieri mattina nella sede di BioEnergia, a Cavalese, da Andrea Ventura e Marisa Zeni (rispettivamente amministratori delegati di BioEnergia ed Eurostandard) e dal direttore generale di D.K.Z. srl - Fiemme 3000, Vittorio Monsorno.
L’idea è semplice: migliorare l’ambiente in cui si vive tutti i giorni, promuovendo stili di vita più sostenibili e salubri. E siccome il ciclismo è lo sport che, grazie alla diffusione delle e-bike, sta avendo un vero e proprio «boom», perché non scegliere proprio questo mezzo per tentare di cambiare modello di mobilità?
 
Nei fatti, ecco come funziona il progetto: le aziende  interpellano i propri dipendenti che, su base volontaria, decidono di aderire o meno scegliendo il modello a loro più confacente tra city bike e mountain bike. Quindi le imprese comprano le bici a pedalata assistita, allestite con la linea grafica aziendale, che concedono poi in comodato ai lavoratori: questi hanno l’obbligo di usarle per il tragitto casa - lavoro quando il meteo lo permette e pagano un «canone» pari al 50% del valore di ogni bici in 24 rate a tasso zero, trattenute direttamente dalla busta paga. L’altro 50% lo mette l’azienda a fondo perduto. 
Le e-bike scelte sono di una casa di Lonigo (Vicenza), hanno una batteria da 600 watt, 130 km di autonomia e costano 2.000 euro più Iva: naturalmente, i lavoratori che hanno scelto o sceglieranno questo mezzo per spostarsi tutti i giorni, potranno poi usare la stessa bici anche per il tempo libero. 
Con vantaggi del tutto evidenti: risparmio di carburante da una parte, aumento del benessere psicofisico dall’altra. 
 
Fiemme 3000 ha avviato il progetto in giugno: «Su 26 dipendenti, hanno aderito in 12» spiega Vittorno Monsorno, che da Varena va al lavoro ogni giorno a Predazzo proprio con l’e-bike. «Abbiamo calcolato che, da giugno, sono stati risparmiati 6.000 km di tragitti in auto e dunque di carburante occorrente per percorrerli. E chi ha deciso di partecipare è molto più contento di prima».
«In BioEnergia - aggiunge Andrea Ventura - su 11 dipendenti, 7 hanno scelto la e-bike», mentre Eurostandard parte ora: «Dobbiamo ancora fare il sondaggio in azienda - precisa Marisa Zeni -: abbiamo 80 dipendenti ma 40 sono turnisti e forse avranno più problemi, per via degli orari. Ma ci proviamo».
 
Anche perché le tre aziende credono fortemente nella possibilità di fare qualcosa di positivo: «Noi ed Eurostandard - dice Monsorno - portiamo i nostri prodotti fuori dal territorio, ma al territorio siamo legati indissolubilmente e vogliamo restituire a esso quanto abbiamo avuto». «Il progetto è aperto - continua Ventura - ad altre aziende, che potranno aggiungersi alle nostre». E magari chissà, anche i Comuni sceglieranno di fare altrettanto.
 
Da sottolineare che BioEnergia, Eurostandard e Fiemme 3000 intendono anche avvalersi degli incentivi previsti dal Piano provinciale per la mobilità elettrica, che si basa sulla legge provinciale sulla mobilità sostenibile del 30 giugno scorso.
Il Piano prevede infatti una spesa di 14,2 milioni di euro in 5 anni a favore dell’acquisto di auto, moto e bici elettriche con l’obiettivo di portarne il numero da 1.000 del 2016 a 10.000 nel 2020. Le delibere attuative dovrebbero essere approvate a breve e, in base a queste, il costo di ogni e-bike potrebbe essere abbattuto di un bel po’.
 

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