La nuova casa dell'Anffas

Questo autunno 2017 per i 15 ragazzi dell’Anfass e del Laboratorio sociale è davvero impegnativo. Prima, a settembre, la festa provinciale organizzata proprio a Pozza e poi un altro appuntamento importante. L’inaugurazione ufficiale della nuova sede. Bellissima, in una posizione tranquilla e baciata dal sole, con un grande cortile e numerosi e ampi spazi luminosi all’interno. Una sede tutta loro, ma aperta certo agli amici, ai volontari, alla comunità. Il centro Anffas in Val di Fassa nacque nel 1992: il comune di Pozza fu ben propenso di collaborare per trovare un luogo dove offrire questo servizio tanto necessario quanto importante per più famiglie della valle, e diede l’uso di due locali presso la scuola media. Una sistemazione che doveva essere provvisoria, un provvisorio lungo 25 anni. Anni in cui agli operatori e i ragazzi frequentanti non sono stati affatto disagiati, anzi, l’entusiasmo è cresciuto e nel 1999 si è aperto il laboratorio sociale, ma certo la nuova casa amplifica il ben stare. La nuova sede costata 1.300.000 euro, è costruita facendo attenzione all’uso dei materiali volti al risparmio energetico. Al piano terra un ampio spazio è occupato dalla falegnameria, luogo di lavoro vero e proprio per i tredici ragazzi e ragazze del laboratorio sociale, al primo piano i locali per i ragazzi dell’Anfass e poi altre sale, la cucina, e spazi dove insieme fare attività, creare, imparare, socializzare. Presenti alla cerimonia anche il presidente Anfass Luciano Enderle e la presidente del laboratorio sociale Maria Rosaria Boninsegna. La Dirigente scolastica Mirella Florian ha ripercorso venticinque anni di storia politica, amministrativa, ma soprattutto umana e sociale «perche non esiste un mondo dei diversamente abili e un mondo dei normali, ma un unico mondo dove entrare in empatia gli uni con gli altri». La loro storia i frequentatori del centro l’hanno appesa alle pareti, con fotografie dagli anni novanta fino ai giorni nostri: immagini di volti sorridenti, di grandi tavolate, di gite e di giochi, ma anche di impegno e di concentrazione nel creare oggetti di ottimo artigianato. Immagini che parlano di famiglia e di sicurezza. IL taglio del nastro da parte della Procuradora, coadiuvate dalle responsabili delle famiglie, la signora Annamaria Furci e Luciana Turri è avvenuto tra un forte e caldo applauso mentre tanti palloncini salivano alti come alta era la gioia di tutti.

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