RespirArt, le nuove opere: arte in quota anti-Facebook

«Mentre guardavo cosa mi ero perso su Facebook, la prima goccia di pioggia accarezzava un ramo di nocciolo». Ed è proprio contro la «distrazione da smartphone» che combatte con la creatività e la sensibilità uno dei parchi d’arte più alti al mondo, RespirArt. Il suo anello di 3 chilometri si snoda a Pampeago, a 2.200 metri, nel Latemar. In luglio gli artisti della nona edizione d’Arte Contemporanea nella Natura RespirArt hanno creato quattro installazioni, inaugurate nei giorni scorsi con un pubblico numeroso ed entusiasta.
Il parco RespirArt, curato dalla giornalista Beatrice Calamari e dall’artista Marco Nones, oggi conta una ventina di installazioni. Davanti al Rifugio Monte Agnello di Pampeago si incontra la nuova installazione «Simulacro» dell’artista trentino Federico Seppi. Lui, a soli 26 anni, ha sentito l’urgenza di fermare il nostro sguardo sulla discesa di una goccia d’acqua sui rami di un albero. Incastonando grandi gocce di rame fra rami di nocciolo, Seppi ha fermato un movimento naturale, catartico, che sfugge alla nostra percezione.
Più avanti si incontra l’opera «Conversazioni virtuali» di Piergiorgio Doliana, artista della Val di Fiemme. Sono sedie oscillanti nel cielo, in balia del vento, come a rivelare la crisi di identità di quelle che un tempo erano simboli della conversazione. 
Proprio così, ci si guardava negli occhi, si parlava di eventi difficili da documentare. Ogni storia raccontata generava nella mente degli interlocutori immagini diverse. Ma a differenza di oggi, ci si lasciava guidare dai cambiamenti del tono di voce, del colore delle pelle e delle tensioni del corpo dell’occasionale narratore. Persone reali, con storie talvolta vere, talvolta inventate, abitavano il nostro quotidiano.
L’installazione «Incontri reticolari» dell’artista anglo-svizzera Simone Carole Levy gioca con un intreccio di identità lontane ma connesse. L’opera, creata con corde e legno di larice della Magnifica Comunità di Fiemme, sembra restituire alla terra ogni azione virtuale. E ci ricorda quanto siamo condizionati dai nostri quotidiani accessi alla Rete.
Anche Cosimo Allera, artista di Gioia Tauro, offre la sua installazione in acciaio corten «Acutis» che invita a perdersi nel mistero delle invisibili autostrade del cielo. Allera, noto per aver realizzato le opere più imponenti del Sud Italia, fra queste anche un monumento a ET l’extraterrestre, solleva ancora una volta lo sguardo dei passanti, realizzando la sua opera più alta in assoluto, se sommiamo i cinque metri d’altezza di Acutis alla quota 2.000 sulla quale poggia.
Durante il RespirArt Day, lo scorso sabato 29 luglio 2017, la madrina del parco RespirArt Maria Concetta Mattei, giornalista appassionata d’arte e consigliera del Mart, ha presentato gli artisti e gli ospiti. Fra questi, le giornaliste Francesca Agrati e Roberta Zilio che hanno appena pubblicato su «Topolino» un articolo e un fumetto dedicati al parco d’arte della Val di Fiemme. 
Hanno applaudito gli artisti anche l’assessore all’Ambiente della Provincia Mauro Gilmozzi, il consigliere provinciale De Godenz, il presidente della Comunità di Fiemme Giovanni Zanon. Fra i presenti anche l’economista di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice, convinto che RespirArt sia un valido esempio di quanto «la cultura crei economia».
Durante la manifestazione Martina Pomari è stata chiamata sul palcoscenico del teatro creato da Marco Nones. La neolaureata, che ha meritato 110 con la sua tesi dedicata agli artisti di land art, ha dipinto nell’ultima pagina del suo elaborato un sogno personale, quello di realizzare un’installazione di land art che rappresenta la natura che osserva. Con sua grande sorpresa, Martina è stata invitata dai curatori del parco a realizzare la sua opera nell’edizione di RespirArt dell’estate 2018.
Volete saperne di più? c’è il sito www.respirart.com

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