«Maternità sarà riaperta in autunno»

di Mario Felicetti

La gestione dei fondi territoriali, il problema del punto nascite, il futuro dell’ospedale di Fiemme e delle case di riposo, gli aspetti legati al sociale, i progetti della Rete di Riserve Destra Avisio rallentati dalla macchinosità delle procedure, la scarsa considerazione delle comunità territoriali da parte della Provincia di Trento. Sono alcune delle tematiche di stretta attualità che assillano il presidente della Comunità territoriale di Fiemme Giovanni Zanon, nominato due anni fa all’epoca delle elezioni dei nuovi consigli comunali e che ricopre anche la carica di vicesindaco di Tesero. Temi affrontati comunque con determinazione ed impegno, anche se inevitabilmente fonte di interrogativi e di preoccupazioni giornaliere.

Parliamo innanzitutto di ospedale e in particolare del punto nascite. Nei mesi scorso, dopo le polemiche e gli incontri che si sono succeduti, è stata annunciata una sua riapertura entro breve tempo. Come stanno le cose?

«Devo dire, senza tema di smentite, che il nostro impegno è stato totale e continueremo così. Per quanto riguarda la situazione attuale, lunedì prossimo 10 luglio prenderà servizio presso l’ospedale il dottor Ugo Priora, professionista che ricoprirà l’incarico di responsabile della pediatria, consentendoci di gettare le basi per far ripartire tutta l’attività. Martedì 11 luglio, come mi ha confermato il direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon, si terrà il concorso per l’assunzione di altri pediatri, con tre partecipanti che, tra le varie sedi, hanno scelto anche Cavalese. Speriamo che l’esito ci consenta di ripartire al più presto con l’organico al completo. Successivamente, il 19 luglio ci sarà la selezione per il conferimento dell’incarico di primario di Ostetricia e Ginecologia, con tre partecipanti, mentre il 20 luglio seguirà una nuova selezione per medici ginecologi. Ci aspettiamo che emergano più figure in grado di completare anche questa equipe. Per quanto riguarda infine il reparto di anestesia e rianimazione, i vari concorsi già fatti hanno consentito di riportare l’organico a una situazione decisamente buona, ridando tranquillità a tutto il nostro nosocomio. Certo, le sorprese sono sempre dietro l’angolo, ma posso confermare che in autunno il punto nascite riaprirà. Intanto comunque, è molto positivo ed apprezzato il lavoro garantito all’interno del percorso nascite».

E per quanto riguarda il nuovo ospedale?
«Ne abbiamo parlato nell’incontro con la quarta commissione provinciale lo scorso 5 maggio a Cavalese. La progettazione va avanti per una nuova struttura che costerà tra i 25 ed i 30 milioni di euro, ma intanto, come ho già sottolineato per iscritto, appare insostenibile la situazione logistica relativa al pronto soccorso, specialmente durante la stagione invernale, quando le richieste sono tantissime e ci sono problemi di sicurezza e di privacy, a scapito anche della dignità degli utenti oltre che della operatività dei sanitari. Per questo ho già chiesto una soluzione, con nuovi spazi, per il prossimo inverno. E’ in corso di elaborazione un progetto minimale.
Speriamo bene».

Come sono stati gestiti e con quali prospettive i fondi territoriali?
«Dobbiamo distinguere tra quelli derivanti dall’avanzo di amministrazione 2015 della stessa Comunità di Valle e da quello dei Comuni.
Il primo, pari a 2 milioni e 600.000 euro, è stato utilizzato per finanziare l’ultimo trampolino di Predazzo, le piste di skiroll del Passo di Lavazè e di Lago di Tesero, la fognatura e l’acquedotto di Capriana e di Valfloriana ed il gattile previsto a Ziano. Con l’avanzo dei Comuni è stato invece costituito un fondo strategico territoriale diviso in due classi di azioni: la prima (con un fondo di 5.950.000 euro) destinata ad opere di valenza comunale, indicate dagli stessi Comuni, la seconda (con una disponibilità di 3.300.000 euro erogati dalla Provincia, oltre a 630.000 euro che i Comuni hanno deciso di accantonare dalla prima classe per aumentare la seconda) destinata ad opere indicate dagli accordi di programma scaturiti dai tavoli di partecipazione territoriale che hanno coinvolto in apposite serate le componenti locali portatrici di interesse. I progetti sono stati quindi valutati dalla Conferenza dei Sindaci che ha preso atto delle indicazioni emerse e li ha trasmessi a Trento: nel caso specifico, le centraline idroelettriche di Daiano e Panchià, il completamento delle piste ciclabili e la ristrutturazione di Villa Flora a Ziano e di Casa jellici a Tesero. Ora attendiamo i provvedimenti finali e l’erogazione dei contributi previsti tramite la Cassa del Trentino.
Speriamo entro il mese di luglio. Un percorso che ha messo a dura prova anche i nostri uffici, in primis il nostro eccellente segretario Mario Andretta».

Come vede il futuro delle Comunità di Valle?
«Il problema di fondo, a mio parere, è che sono poco valorizzate da parte della Provincia, che dovrebbe crederci di più. Praticamente non c’è più un euro a disposizione e quindi abbiamo grosse difficoltà a pianificare i programmi, al di là della gestione ordinaria. Mancano risorse e personale. L’anno prossimo, vanno in pensione sei nostri dipendenti. Non sappiamo ancora come riusciremo a sostituirli. In ogni caso, se manteniamo l’entusiasmo e la capacità di metterci in gioco con lo spirito giusto, sono convinto che i problemi si possono risolvere».
Da ricordare infine che, entro il mese di luglio, è annunciata a Cavalese una serata pubblica sul problema, quanto mai attuale, dei vaccini.

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