Ecologisti in Marmolada per un rilancio sostenibile

A Punta Rocca per dire che il rilancio della Marmolada passa attraverso alcuni interventi «poco impattanti ma fondamentali».

Un gruppo di attivisti di Mountain Wilderness, l’associazione alpinistica internazionale, è tornato sulla Marmolada domenica 9 aprile mentre altri 40 si sono ritrovati proprio sopra Pian dei Fiacconi, su un colle strategico per i nuovi progetti di una funivia che da Fedaia dovrebbe salire, «distruggendola definitivamente» dicono i dirigenti dell’associazione, a Punta Rocca.

Nel versante opposto si ipotizza una funivia da Fedaia a Porta Vescovo. Nella notte tra sabato e domenica un gruppo di 5 alpinisti hanno dormito nelle 4 tende poste sul colle, una pacifica dimostrazione di alto valore simbolico.
«ll ramo di ulivo della domenica delle Palme è cosi consolidato. Dagli ambientalisti, non certo, al momento, dalle altri parti» hanno detto i dirigenti dell’Associazione.

A mezzogiorno di ieri poi l’incontro di tutti i partecipanti che si sono ritrovati attorno alle quattro tende ribadendo, alla presenza di quattro dirigenti nazionali appena eletti, Giancarlo Gazzola, Luca Albrisi, Silvia Simoni, Franco Tessadri e di Luigi Casanova l’insieme delle proposte che da anni sostengono per il rilancio qualitativo del turismo in Marmolada: gallerie paravalanghe subito per permettere un accesso sicuro al passo, la pista ciclabile attorno al lago capace di attirare i professionisti di valore internazionale, la pulizia della montagna dagli edifici obsoleti e dai plinti in cemento, la riqualificazione dei parcheggi nei due versanti, un collegamento green fra le aree sciabili trentina e bellunese con pulmini elettrici, la messa in rete dei musei della guerra, una visione ampia del gruppo della Marmolada con la costruzione di percorsi tematici e naturalistici.

La manifestazione in Marmolada, come ricordato da Casanova, si svolgeva contemporaneamente ad un altro impegno scialpinistico di Mountain Wilderness in Piemonte, nel comune di Balme. Questo comune attraverso una deliberazione ha dichiarato la sua montagna libera da ogni rumore, eliski, quad, moto e si è impegnato ad investire unicamente in un turismo sostenibile e nell’economia green.

Su questi aspetti si è aperto un confronto che ha toccato anche i temi della tutela dei corsi d’acqua dall’invasione delle centraline, della paventata Autostrada del Cadore, la A27, la necessità di portare formazione culturale e identitaria negli ambiti scolastici.

I dirigenti della associazione hanno ribadito che quanto proposto, formazione compresa, rientra negli impegni prioritari che la Fondazione Dolomiti Unesco sta coltivando, quindi nelle linee guida di armonizzazione delle scelte in tema di aree protette e paesaggio. Casanova ha chiuso la manifestazione con un passaggio certamente polemico verso l’inutile accordo del 2002 fra Regione Veneto e Provincia di Trento «doveva essere la regione Trentino Alto Adige ad esprimersi» ha detto.

«Una superficialità - ha ribadito Casanova - ma adesso è necessario con urgenza riprendere un dialogo costruttivo all’interno del quale, tutte le parti, istituzioni, operatori economici, associazionismo ambientalista e alpinistico, discutano, in coerenza con Dolomiti Unesco, le reali necessità sulle quali investire per riportare in Marmolada qualità, cultura, identità».

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