«La fusione con Moena ci avrebbe rafforzati»

di Mario Felicetti

Dopo le precedenti assemblee delle quattro sezioni (Predazzo, Ziano, Panchià e Tesero), convocate in gennaio, è stata sancita venerdì 10 febbraio a Predazzo la fase di transizione decisa all’interno dell’Associazione pescatori dilettanti Valle di Fiemme, che ha tenuto in municipio la propria assemblea generale, con la conferma del nuovo comitato esecutivo e del nuovo presidente nella persona di Nicola Zanon di Ziano (vicepresidente uscente) al posto di Fulvio Ceol di Predazzo, e del nuovo vicepresidente Luca Demanicor, delegato di Tesero.

L’incontro (presenti 55 soci su 270 iscritti) è stato aperto dall’ampia relazione del presidente uscente Ceol, che ha subito richiamato, con rammarico, due fatti importanti degli ultimi tempi: la mancata fusione con l’associazione pescatori di Moena, che sembrava cosa fatta e che poi («non per colpa nostra» ha puntualizzato) non si è realizzata, e la recente presa di posizione del Consiglio dei Regolani della Magnifica Comunità di Fiemme, che ha confermato la volontà di gestire direttamente il settore pesca se fra tre anni, allo scadere della concessione, non si arriverà alla costituzione di un’unica associazione di valle.

«Una presa di posizione - ha puntualizzato il presidente - che spero possa determinare un cambiamento di mentalità ed una visione valligiana della gestione».
Sottolineando la limitata rappresentatività della valle di Fiemme a livello provinciale rispetto ad altre valli (Non, Giudicarie, Valsugana Primiero e Vallagarina) che, con un’unica società valligiana, possono davvero contare in maniera significativa.

Per quanto riguarda l’associazione «Valle di Fiemme», Ceol ha richiamato il grande lavoro svolto sia per incrementare il patrimonio ittico, «attraverso l’impianto ittiogenico che ci permette di avere il materiale necessario per tutte le semine», sia per creare ed implementare a livello informatico il sito Internet, evidenziando inoltre la disponibilità della segreteria della Rete di Riserve Destra Avisio che ha finanziato l’acquisto di una idropulitrice per la pulizia delle vasche e di tre vasche in vetro resina per la coltivazione degli avannotti, ed il contributo della Comunità di Valle che ha permesso una semina straordinaria di trote marmorate lungo l’Avisio, al fine di sostenere questa specie dopo lo svaso di Pezzè.

Importanti anche le iniziative pubblicitarie, curate dal dottor Guido Piazza, ed il progetto presentato alla Rete di Riserve dal titolo «Gli altri valori dell’acqua, ecosistema di attrattiva turistica legata alla pesca». Molto consistente infine il settore delle semine nel 2016 (43 da giugno a settembre) per un totale di 54.000 fario nei rivi e nel Travignolo, 48.000 marmorate nell’Avisio, 550 chilogrammi di fario e 950 di iridee nel bacino di Fortebuso. Subito dopo è intervenuto anche il nuovo presidente Nicola Zanon, per ringraziare quanti hanno lavorato nel quadriennio ed evidenziare in particolare alcune tematiche da affrontare per il futuro. Tra esse, la revisione dei limiti di Dmv (deflusso minimo vitale), lo svaso di Pezzè del 2019, la revisione della legge sulla pesca e la necessità di tutelare, assieme alla Magnifica, i diritti di uso civico, i piani di contenimento dell’avifauna ittiofaga (in particolare i cormorani), la prosecuzione del progetto del salmerino alpino nei laghi, l’adeguamento dell’impianto itttiogenico, che ha bisogno di ulteriori investimenti. Oltre all’impegno di coinvolgere maggiormente i direttivi sezionali e di creare dei «gruppi di lavoro» per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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